84 anni di grazia

E' morta Carla Fracci: straordinaria étoile autoironica, amata dalla gente

Se ne va la ballerina italiana più iconica del '900: una carriera da fuoriclasse e un'elegante maestra di stile e autoironia.

E' morta Carla Fracci: straordinaria étoile autoironica, amata dalla gente
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Le voci insistenti sulle gravi condizioni di salute di Carla Fracci si rincorrevano nelle ultime ore, come raccontato da Prima Milano, che ha posto l'accento su come la città all'ombra della Madonnina fosse in apprensione per una delle sue stelle più lucenti. Lei che nella metropoli meneghina era nata da una famiglia di umili origini nel 1936, e armata soltanto del suo grande talento e di una ferrea determinazione si era affermata come étoile nel tempio della danza e della lirica milanese, diventando la prima ballerina della Scala. Una carriera internazionale costellata di successi e di apprezzamenti, una parabola vissuta con la grazia e la discrezione che l'hanno sempre caratterizzata, portandola a divenire un personaggio iconico anche nella cultura popolare, ben lontana dalle platee dei teatri inaccessibili ai più.


Morta Carla Fracci

L'incantevole grazia di una donna forte, che ha fatto di eleganza e delicatezza la sua cifra stilistica, si spegne oggi, sempre a Milano, dove tutto era iniziato. Un male vissuto con estremo riserbo ha determinato il decesso della grande artista 84enne. Una carriera strepitosa, la ballerina più popolare del Paese aveva condiviso il palcoscenico coi più illustri partner: da Rudolf Nureyev a Roberto Bolle. Nel 1981 il New York Times la definì prima ballerina assoluta: un titolo assegnato al più importante fra i ballerini di sesso femminile. Essere riconosciuta come prima ballerina assoluta è un onore raro, tradizionalmente riservato solo a ballerine eccezionali nella loro generazione.

Carla Fracci 1969

Carla Fracci sin dal 1946 studiò alla scuola di ballo del Teatro alla Scala, diplomandosi nel 1954. Dopo due anni divenne danzatrice solista, quindi prima ballerina nel 1958. Tra la fine degli anni cinquanta e durante gli anni settanta danzò con alcune compagnie straniere, quali il London Festival Ballet, il Sadler's Wells Ballet, ora noto come Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet. Ciò le permise di mettere il luce il suo talento in ambito internazionale, riscuotendo meritati allori.

Eleganza, talento e ironia

Per quanto il mondo della danza classica sia quanto di più severo e duro ci si possa immaginare, la Fracci ebbe un altro talento non comune: si rese simpatica oltre i confini degli estimatori. Uscì dalla bolla inarrivabile di étoile e non disdegnò mai incursioni televisive, per esempio. Al punto da guadagnarsi una godibile imitazione di Virginia Raffaele al Festival di Sanremo. Ed è in quell'occasione che si vide la vera fuoriclasse, oltre alle assi del palcoscenico. La signora Fracci commentò divertita mostrando grandissima autoironia:

"Non sapevo che Virginia avrebbe fatto la mia imitazione. Mi telefonano dicendomi che ero a Sanremo, invece ero a casa dei miei nipoti!. Lei è davvero stupenda. Una ragazza che amo molto. Non mi sono assolutamente offesa, l'ho sentito come un omaggio".

Virginia Raffaele imita Carla Fracci sul palco dell'Ariston

Ennesima dimostrazione, semmai ce ne fosse stato bisogno, che il successo meritato è una combinazione di più elementi e che il talento - per quanto stepitoso - non basta. Ci vuol ben altro. E Carla Fracci coniugava alla sua grazia un'intelligenza rara che l'aveva resa una presenza amabile e apprezzata anche dai "profani", ovvero la maggior parte del mondo. Che oggi celebra la sua vita straordinaria e piange la morte non solo di una stella, ma di una donna di spessore.

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