Tragedia nel mondo dello sport

Campione di canotaggio morto a 26 anni per un raro tumore alle ossa

Il Coni issa le bandiere a mezz'asta. Filippo si è spento ieri nella sua Como dopo 15 mesi di lotta.

Campione di canotaggio morto a 26 anni per un raro tumore alle ossa
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Bello, sportivo, disciplinato, vincente: l'immagine del comasco Filippo Mondelli della Canottieri Moltrasio - che rimbalza sui media nazionali dopo la notizia della sua precoce morte - lo fa sembrare quasi invulnerabile.

Pluricampione di canottaggio, che a soli 26 anni (ne avrebbe compiuti 27 a giugno) era già stato sul tetto del mondo partecipando a ben nove campionati mondiali e portandosi a casa 5 medaglie (2 ori, 1 argento, 2 bronzi), nonché una lunghissima serie di altri prestigiosi premi.

E invece la sua luminosa carriera sportiva e, cosa ben più importante, la sua vita si sono precocemente interrotte a causa di un osteosarcoma alla gamba sinistra, un tumore raro che l'ha colpito senza dargli scampo.

Filippo Mondelli: il campione mondiale di canotaggio si è spento

Filippo si è spento ieri, giovedì 29 aprile 2021, nella sua Como, città in cui era nato e dove ha sviluppato - complice quello splendido lago - la passione per il canottaggio che l'ha portato a diventare un campione europeo e mondiale in quella disciplina. Una carriera a cui mancava soltanto l'ennesimo coronamento: le olimpiadi di Tokyo. Ma nel gennaio 2020 l'atleta - allora 25enne - scopre il suo nemico: un osteosarcoma maligno individuato a causa di un dolore lancinante al ginocchio sinistro.

"Da qualche giorno lamentavo un risentimento a un ginocchio e questa diagnosi è stata per me inaspettata. Considero questo periodo solo un momento lontano dai remi e spero di farvi ritorno quanto prima completamente ristabilito. Sento il bisogno di ringraziare i miei compagni di squadra, i medici, i tecnici e i dirigenti federali, i dirigenti delle Fiamme Gialle e le tante persone che, in questi ultimi giorni, mi sono stati sempre vicini".

Era ottimista nonostante la diagnosi improvvisa, come si evince dalle sue parole.

Le cure e l'operazione

Dalla diagnosi è iniziato un lungo percorso di cure che ha portato il campione a fare la spola tra il suo lago lombardo e il Rizzoli di Bologna. 14 cicli di chemioterapia, poi l’operazione, con l’inserimento di una protesi in titanio di 24 centimetri al posto del femore distrutto dalla malattia, con la speranza di poter tornare a camminare prima e a remare ancora poi. Non è andata così.

Colpisce, nonostante tutto, la dignità, la forza, la grinta e la determinazione con la quale Pippo ha affrontato la malattia: sfogliando il suo account Instagram si vedono immagini di lui, ormai senza capelli, ma ancora dritto e concentrato nella riabilitazione. Attaccato alla vita. Mai abbandonato a se stesso.

"Quando ti dicono che non puoi farcela, ti stanno mostrando i loro limiti. NON I TUOI"

Scriveva sui social in accompagnamento a una foto dove si adoperava a fare esercizi, nonostante la malattia.

Il 14 febbraio il suo ultimo post, in compagnia di un altro "leone" dello sport che ha a sua volta dovuto fare i conti con una terribile malattia: Siniša Mihajlović.

 

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Sport in lutto

Ed è proprio in seguito alla triste notizia della morte di Filippo che il mondo dello sport si è listato a lutto. Come racconta Prima Como a essere investita più fortemente dal dolore per la morte di Mondelli è stata la sua Canottieri di Moltrasio.

“Mai giornata più buia per la nostra Canottieri: solo la luce inesauribile del tuo ricordo potrà farci remare contro questo dolore. Ciao Pippo!”

Anche la Federazione Italiana canottaggio ha voluto dedicare a Mondelli un lungo ricordo che si conclude così:

"Con silenzio e rispetto tutta l’Italia del canottaggio, insieme al Presidente del CONI, al Presidente della Federazione, al Consiglio federale, allo Staff Tecnico, a tutti i compagni di nazionale, formula le più sentite condoglianze per la scomparsa del caro Filippo. Rimarrai sempre nei nostri cuori. Ciao Filippo!!"

L’11 aprile, a Varese, i suoi compagni gli avevano dedicato l’oro europeo vinto davanti all’Olanda. “Questa vittoria è per Filippo” avevano gridato in coro all’arrivo. Filippo che, nonostante il male lo avesse debilitato, non aveva fatto mancare il suo sostegno con messaggi d’incoraggiamento.

A ricordare e onorare la memoria di Mondelli, oltre a Valentina Vezzali, anche il Presidente del Coni, Giovanni Malagò che si è detto profondamente addolorato per quella che ha definito "la perdita di un grande campione, dentro e fuori dall’acqua, un esempio di capacità e di coraggio, un portabandiera dei valori che rendono grande il mondo sportivo". Il Coni, in segno di lutto, ha issato a mezz’asta le bandiere istituzionali.

 

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