Quinta parte

Alla corte di poeti e scrittori: Fogazzaro, Fenoglio e Caproni

In Valsolda con Fogazzaro, nelle Langhe con Fenoglio e in Val Trebbia con Caproni.

Alla corte di poeti e scrittori: Fogazzaro, Fenoglio e Caproni
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Insieme a loro abbiamo viaggiato con la fantasia, leggendone le poesie, i racconti, i romanzi. Ora vi proponiamo di seguirne, in un certo senso, le orme: visitando i luoghi dove sono passati o quelli dove hanno ambientato i loro scritti. Un’immersione nelle loro storie, tra realtà e fantasia.

Fogazzaro, dalla villa della Valsolda a quella vicentina

Tra il Lago di Lugano e le colline vicentine passando per la Brianza. Un itinerario che volesse seguire i romanzi di Antonio Fogazzaro potrebbe snodarsi tra queste tre aree che corrispondono alle ambientazioni di “Piccolo mondo antico”, “Piccolo mondo moderno” e “Malombra”.

Lo scrittoio di Antonio Fogazzaro nella villa di Oria in Valsolda

Partiamo dalla Valsolda, in provincia di Como: una bella località, posta sulle sponde del Lago di Lugano, dove Fogazzaro trascorse parte della sua vita. Molti passaggi di “Piccolo mondo antico” sono autobiografi ci, a cominciare dalla descrizione della casa dello zio Piero ad Oria, che in realtà è quella materna dello scrittore. Nel borgo di Oria si può visitare, nelle giornate di apertura del Fai, Villa Fogazzaro Roi che si apre sulla deliziosa piazzetta che fa anche da sagrato alla chiesa di San Sebastiano. Gli interni, gli arredi e i cimeli di famiglia rievocano gli scenari ottocenteschi nei quali si muovono i protagonisti di “Piccolo mondo antico”: dallo studio, con i ricordi personali dello scrittore, alla biblioteca, dal salone alla sala da pranzo, alla galleria affrescata fino alla darsena privata dove nel libro si consumò la tragica morte della piccola Ombretta. Degno di nota è lo scrittoio di Antonio Fogazzaro che custodisce numerose annotazioni autografe vergate direttamente sul legno dei cassetti; fra queste, quella della data in cui venne terminato “Piccolo mondo antico”. Incantevole anche il giardino pensile, adorno di siepi e cespugli fioriti, meravigliosamente descritto nelle pagine del romanzo.

Ci spostiamo sul lago di Como e poi in Brianza, alla scoperta dei luoghi di “Malombra”. La vicenda, infatti, sembra essere ambientata sulle rive del Lago del Segrino, alle porte di Canzo, nella Brianza comasca, e nell’antica villa Pliniana sul Lago di Como, che Fogazzaro visitò e che con la sua lugubre atmosfera costituì una delle principali fonti di ispirazione del romanzo. Fu proprio nella villa Pliniana che venne girata la versione cinematografica di Mario Soldati (1942), uno dei capolavori del cinema italiano.

Villa Valmarana ai Nani a Vicenza, dov’è ambientato “Piccolo mondo moderno”

Infine, ci immergiamo nella storia di “Piccolo mondo moderno”. La “Villa Diedo”, che nel romanzo è abitata da Jeanne Dessalle e dal fratello Carlino, è identificabile nella Villa Valmarana “Ai Nani” di Vicenza. Vi invitiamo a visitarla e ad ammirare uno straordinario ciclo di affreschi di Giambattista Tiepolo e del figlio Giandomenico che ripercorrono temi mitologici e classici, con scene dall’Iliade, dall’Eneide, dalla mitologia, dalla Gerusalemme liberata di Torquato Tasso e dall’Orlando furioso di Ariosto.

Con Fenoglio riscopriamo le Langhe

Torniamo nelle Langhe piemontesi per immergerci nel mondo dei partigiani e della Resistenza protagonista dei romanzi di Beppe Fenoglio, in particolare ne “La malora”, “I ventitré giorni della città di Alba” e nell’ancora più famoso “Il partigiano Johnny” che quasi Tutti gli alunni d’Italia hanno avuto tra le mani.

E partiamo proprio da Mango, uno dei maggiori luoghi di produzione di vino Moscato Docg, il paese de “Il partigiano Johnny”, che ha ospitato anche lo scrittore durante i suoi anni nella Resistenza. Se attraversate il paese incrocerete l’osteria «che era stato il loro resort d’ogni giorno», la casa del medico in cui «Perez andò a sentire Radio Londra», il cimitero, la chiesa, la farmacia, il peso pubblico dove «c’è il posto di blocco dei fazzoletti azzurri», il borgo dei Battuti; e nei dintorni il Bricco d’Avene, Valdivilla, l’Annunziata dove «aveva deciso di aspettar Giorgio all’aperto», Cascina Isacco in cui alloggiava e poteva «leggere per ore e ore, senza rimorsi di coscienza», la mitica Cascina di Langa che «consiste d’un rustico, d’un civile e di un portico che chiudono per tre lati la vastissima aia»… Tutti luoghi che non sono solo il teatro delle vicende ma sono diventati essi stessi protagonisti. Non perdetevi il castello di Mango che fu un presidio partigiano e oggi ospita l’Enoteca Regionale del Moscato: costruito con funzioni difensive verso la fine del secolo XIII, conserva camminamenti segreti e sotterranei che andavano a sbucare in aperta campagna, prigioni, luoghi di tortura ed è stato per secoli la residenza estiva dei Marchesi di Busca. Non è lontana la Cascina del Pavaglione da cui parte l’itinerario escursionistico denominato “Il Sentiero del Partigiano Johnny”: ripercorre idealmente i luoghi della fuga del partigiano Johnny e dei suoi compagni che, per evitare il terribile rastrellamento del novembre 1944, si gettarono a capofitto lungo i pendii di questa collina.

Ci spostiamo a sud, a San Benedetto Belbo, dove Fenoglio trascorreva le vacanze estive, ospite di parenti paterni. Da qui parte e poi ritorna Agostino, il protagonista del romanzo “La Malora”, e qui sono ambientati alcuni dei suoi racconti di Langa più intensi. Voi potete seguire un percorso che si snoda ad anello all’interno del piccolo centro storico con dieci tabelloni esplicativi del rapporto tra il paese e lo scrittore e altrettante targhe con le citazioni dedicate ai luoghi legati alle sue opere.

Alba, la cattedrale di San Lorenzo

Concludiamo il percorso sulle orme di Beppe Fenoglio ad Alba, dove lo scrittore era nato nel 1922. Nelle vie del centro storico trovate sedici tappe in altrettanti luoghi letterari, in cui rivivere passo dopo passo le opere di Fenoglio attraverso le citazioni che rivelano il suo particolare sguardo sulla città. Punto di partenza il Centro studi Beppe Fenoglio, collocato all’interno dell’edificio in cui visse dal 1928 al 1959, compresa la camera dove l’autore albese scrisse la maggior parte delle sue opere. Naturalmente, non perdetevi alcuni monumenti di Alba, come la cattedrale di San Lorenzo, costruita tra il 1486 e il 1517 in stile gotico con i caratteristici mattoncini rossi e un interno, diviso in tre navate, caratterizzato da splendidi colori che vanno dal blu all’oro, dal beige al marrone. Ma anche la chiesa gotica di San Domenico risalente al XIII secolo, che si racconta sia stata usata da Napoleone come stalla per i suoi cavalli, e le torri per cui Alba è nota: le tre più importanti e meglio conservate, Torre Bonino, Torre Astesiano e Torre Sineo, sono tutte visibili da Piazza Duomo.

Giorgio Caproni, tra Genova e la Val Trebbia

“Quando mi sarò deciso d’andarci, in paradiso ci andrò con l’ascensore di Castelletto…”

Andiamo anche noi, insieme al poeta Giorgio Caproni, al paradiso che si ammira dalla spianata Castelletto, un belvedere sulla città di Genova. E ci si arriva con l’ascensore in stile liberty, tutto vetrate colorate e ferro battuto, che parte da piazza Portello. Non si può fare inizio migliore se ci si vuole mettere sulle orme di Caproni, che a Genova ha passato gli anni della sua giovinezza e a cui è rimasto sempre legato. «La città più mia, forse, è Genova – scriveva - Là sono uscito dall’infanzia, là ho studiato, sono cresciuto, ho sofferto, ho amato. Ogni pietra di Genova è legata alla mia storia di uomo». Non per nulla “Litania”, una delle sue liriche migliori, è dedicata alla città della Lanterna.

L’ascensore che porta alla spianata del Castelletto da cui si gode uno splendido panorama su Genova

Le cose da vedere a Genova non sono poche: dal Porto Antico, dov’è anche il ben noto Acquario, al Palazzo Ducale, sempre ricco di mostre, dalla Cattedrale di San Lorenzo alla fontana di Piazza De Ferrari, senza perdervi, naturalmente, i carruggi mirabilmente descritti dalle canzoni di De Andrè e i Palazzi dei Rolli di via Garibaldi, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Ma per seguire fino in fondo le orme di Giorgio Caproni, vi suggeriamo un salto nella vicina Val Trebbia, a Fontanigorda, dove, nel 1935, il poeta insegnò nella scuola del paese e poi, durante la guerra, fu partigiano. Qui è presente un’antica zona boschiva denominata Bosco delle Fate (ambiente ideale se avete dei bambini) dove si può passeggiare lungo un sentiero lastricato in ardesia su cui sono stati incisi i versi di Giorgio Caproni dedicati alla valle. Nel cimitero della vicina frazione di Loco, ci sono la tomba del poeta e della moglie.

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