Quarta udienza, oggi, in corte d’Assise a Torino, del processo d’appello Eternit Bis. Com’è noto, l’accusa ha chiesto l’ergastolo per l’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny.
Quarta udienza del processo Eternit Bis
Stephan Schmidheiny è accusato di omicidio volontario con dolo eventuale per le 392 vittime dell’amianto a Casale Monferrato e nei comuni limitrofi. Oggi torna in aula la difesa, con l’avvocato Astolfo Diamato.
Il ricorso è contro la sentenza di primo grado pronunciata a Novara a giugno dello scorso anno: 12 anni per omicidio colposo per 147 casi; 199 erano stati prescritti mentre per 47 posizioni era stata data l’assoluzione, perché il fatto non sussiste. Schmidheiny ha 77 anni, è l’ultimo patron di Eternit e non si è mai presentato in aula, mentre i referenti di Afeva – l’associazione che da anni è a fianco dei famigliari delle vittime dell’amianto – non ne ha mai persa una di udienza e chiede giustizia, perché l’amianto continua a fare vittime.
Aggiornamento ore 18
Non sarà pronunciata prima di gennaio la sentenza del processo d’appello Eternit Bis che si sta celebrando in Corte d’Assise a Torino. In via di conferma la prossima udienza, che dovrebbe svolgersi il prossimo 18 dicembre: in quell’occasione verrà ascoltata un’altra volta la difesa, con la relazione dell’avvocato Guido Carlo Alleva.