Processo d'appello Eternit Bis: Schmidheiny condannato a 9 anni e sei mesi per omicidio colposo
Disposto, tra gli altri, anche un risarcimento di 5 milioni di euro per il comune di Casale Monferrato che si era costituito parte civile

Sentenza amara poco fa per il processo Eternit bis. Stephan Schimdheiny, unico imputato per il processo Eternit bis è infatti stato ritenuto colpevole di omicidio colposo, vedendosi ridurre la pena da 12 a 9 anni e sei mesi.
La sentenza del processo Eternit Bis
A comunicare la sentenza in corte d’assise d’appello, la presidente Cristina Domaneschi, che ha riferito della prescrizione del magnate svizzero riguardo a molte posizioni e della sua assoluzione per la morte di una trentina di persone.
Disposto, tra gli altri, anche un risarcimento di 5 milioni di euro per il comune di Casale Monferrato che si era costituito parte civile.
Schimdheiny, indicato come l’ultimo dirigente dello stabilimento casalese doveva rispondere della morte di quasi 100 persone a causa dell’esposizione incontrollata di amianto sia all’interno che all’esterno del sito produttivo.
"La condanna a 9 anni e 6 mesi inflitta a Stephan Schmidheiny dalla Corte di Appello di Torino ricalca la precedente inflittagli dalla Corte d’Assise di primo grado a Novara e attesta inequivocabilmente la colpevolezza, peraltro già accertata precedentemente, del magnate svizzero dell’Eternit nella tragedia che ha colpito la città di Casale con la diffusione del mesotelioma pleurico. - dichiara Luigi Ferrando della UIL Alessandria - Questo dimostra, ancora una volta, la validità della ricerca di giustizia che la nostra città persegue da anni e comunque risarcisce parzialmente le vittime del danno subito.
Resta, purtroppo, la motivazione della condanna derubricata a omicidio colposo che prelude alla prescrizione in Corte di Cassazione. E purtroppo una lotta senza sbocco, ma una lotta giusta che ci unisce ancora una volta nella dignitosa ricerca del riconoscimento dei diritti umani calpestati".