Torino, Osapp: "Sedicesima aggressione dell’anno al Lorusso e Cutugno"
"Si preannuncia un inizio estate di fuoco"

TORINO - Riceviamo e pubblichiamo dal sindacato di polizia penitenziaria Osapp.
Torino, Sappe denuncia il 16° episodio di violenza al Lorusso e Cutugno
Ancora un grave episodio di violenza presso la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino. Nella tarda mattinata di sabato 14 giugno, un detenuto recluso nella 7ª sezione del Padiglione A ha appiccato il fuoco alla propria cella. Si tratta dell’ennesimo gesto analogo già compiuto dallo stesso soggetto. Durante l’intervento del personale di Polizia Penitenziaria per spegnere l’incendio e mettere in sicurezza l’ambiente, il detenuto ha aggredito uno degli agenti presenti, colpendolo con una gomitata all’altezza dell’occhio sinistro. L’agente ha riportato escoriazioni esterne e un trauma contusivo. Trasportato d’urgenza presso l’ospedale Maria Vittoria, è stato sottoposto a TAC e successivamente trasferito all’Oftalmico per ulteriori accertamenti. Dimesso con una prognosi iniziale di cinque giorni e medicazione a base di cortisone, dovrà effettuare un controllo specialistico entro i prossimi sette/dieci giorni. Con questo episodio salgono a sedici le aggressioni registrate nel 2025 presso l’istituto torinese, e a ventitré gli agenti feriti.
Dichiara il Segretario Generale dell’OSAPP, Leo Beneduci: “Le carceri italiane reggono ancora solo grazie all’impegno e ai sacrifici quotidiani della Polizia Penitenziaria, lasciata sola ad affrontare situazioni sempre più estreme. Gli agenti operano abbandonati a se stessi, in sezioni spesso infuocate, sovraffollate e maleodoranti, con numeri di detenuti mai registrati prima. Le carceri sono ormai allo sbando, l’amministrazione è assente, la politica disinteressata. La spirale di violenza ai danni del personale non si arresta. I nostri appelli alla Presidente Giorgia Meloni e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sono rimasti inascoltati. Ma non ci fermeremo: chiediamo con forza un intervento urgente, prima che si arrivi a un punto di non ritorno. Il personale è esausto e non può più continuare a lavorare in queste condizioni.” L’OSAPP ribadisce la necessità di interventi immediati, strutturali e concreti a tutela degli operatori penitenziari, ormai lasciati soli a fronteggiare una crisi fuori controllo.