Ex Ilva: nuovo incontro sulla cassa integrazione fissato per il 3 luglio
Lo stabilimento di Taranto produrrà con il solo altoforno 4 fino all'inizio dell'anno prossimo

Nel corso dell’incontro di oggi al Ministero del Lavoro sull’ex Ilva tra governo e sindacati per discutere della nuova procedura di cassa integrazione, a seguito dell’incidente dell’altoforno 1 verificatosi lo scorso 7 maggio, sono state confermate le criticità in merito alla ripartenza di altoforno 2.
Il tavolo ex Ilva
Secondo il piano annunciato ai sindacati, lo stabilimento di Taranto produrrà con il solo altoforno 4 fino a febbraio dell'anno prossimo. L'altoforno 2 ripartirà entro il 31 dicembre del 2025. L’azienda ha inoltre richiesto la cassa integrazione per 1000 unità in più, portando il totale a 4.050 lavoratori, di cui 3.500 a Taranto.
"Occorre costruire una prospettiva non solo per la ripartenza degli impianti e dell’azienda ma anche sul processo di transizione ecologica attraverso un piano industriale e ambientale che possa finalmente traguardare l’obiettivo della decarbonizzazione. - spiega Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil -. Sono necessarie maggiori risorse per la ripartenza, per la manutenzione degli impianti e per dare prospettive certe a tutti gli stabilimenti ex Ilva. Inoltre, abbiamo chiesto di gestire questa difficile fase che riguarda l’ex Ilva anche attraverso strumenti straordinari dalla formazione predisposta dall’azienda, a quella delle Regioni attraverso appositi bandi per i lavoratori in cassa integrazione".
Il prossimo incontro di aggiornamento al Ministero del Lavoro sarà il 3 luglio. "Riteniamo indispensabile trovare le giuste risposte alle richieste della Fiom- Cgil per garantire la continuità produttiva necessaria ad avviare il processo di transizione ecologica”, conclude Loris Scarpa.