cronaca

Rapina all'ufficio postale di Villastellone, nel Torinese: tre arresti

I rapinatori immobilizzarono la direttrice con fascette di plastica ad una sedia e riuscirono ad impossessarsi di una cifra superiore a 40.000 euro

Rapina all'ufficio postale di Villastellone, nel Torinese: tre arresti
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L’8 luglio scorso, nelle prime ore della mattina, i Carabinieri  Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Chieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre uomini indiziati dei reati di rapina aggravata in concorso, tentata rapina e sequestro di persona.

La rapina all'ufficio postale

A due dei tre uomini, di età compresa fra i quaranta e i cinquantacinque anni, tutti residenti nella prima cintura torinese e vecchie conoscenze delle Forze dell’Ordine, è stata contestata la rapina a mano armata effettuata all’ufficio postale di Villastellone nell’agosto scorso, durante la quale la direttrice venne immobilizzata con fascette di plastica ad una sedia per favorire la fuga dei malviventi; questi, nell’occasione, si impossessarono di una cifra superiore a 40.000 euro. Su di un quarto partecipe del gruppo, individuato quale autista dell’auto utilizzata durante i “colpi”, non sono stati rilevati sufficienti indizi da giustificarne l’adozione di misura restrittiva.

Un mese e mezzo più tardi, la stessa coppia di malviventi, coadiuvata dal terzo complice (anch’egli raggiunto dalla misura restrittiva) tentò nuovamente un assalto allo stesso istituto postale ma fu costretta a ripiegare a mani vuote, non riuscendo ad entrare all’interno degli uffici.

In quell'episodio, i Carabinieri intervenuti sul posto riuscirono a recuperare armi da taglio, fascette in plastica per legare i possibili ostaggi, mascherine e occhiali per camuffarsi ed un finto dispositivo esplosivo per minacciare i dipendenti dell’istituto postale.


La banda è stata “incastrata” dagli investigatori dell’Arma a seguito di accertamenti tecnici e acquisizione di varie immagini delle telecamere di sorveglianza pubblica grazie ai quali ha riscostruito in maniera inequivocabile le frequentazioni e i movimenti dei presunti malfattori. Attualmente, i tre si trovano ristretti presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino.