A Casale Monferrato una panchina viola per sensibilizzare sulla fibromialgia
L'inaugurazione domani, alle ore 10, alla quale presenzierà anche l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi

Domani, sabato 19 luglio, a Casale Monferrato verrà inaugurata una panchina viola per ricordare che la fibromialgia esiste, è una malattia reale su cui bisogna tenere accesa l’attenzione debellando lo stigma che ancora aleggia e impedisce a molte persone che ne sono affette di rivelarsi per timore di essere etichettati in modi altri.
Una panchina viola a Casale
All'evento presenzieranno, oltre che i vertici di CFU-Italia Piemonte, con la referente di zona Simona Degiorgi, anche il sindaco Emanuele Capra, e l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, che del Comune è stato a sua volta primo cittadino. “Una testimonianza, per noi, di grande attenzione. Del resto questo è un territorio che, forse anche perché toccato dalle malattie legate all’amianto amianto, è molto sensibile ai temi della salute. Sappiamo che quello delle istituzioni non è un sostegno di facciata” - spiegano.
Se la percentuali di malati, dati OMS, corrisponde al 3 per cento della popolazione complessiva, “qui dati è difficilissimo averne. Come ovunque, c’è il sommerso. Per questo, l’inaugurazione della panchina, assume un valore doppio. Confidiamo in un avvicinamento delle persone che ne soffrono o temono di soffrirne e non affrontano l’iter diagnostico”.
E se l’auto censura è uno dei motivi che, a livello nazionale è territoriale, rende difficile conoscere il numero esatto di persone con fibromialgia, accanto mancano censimenti nazionali e/o territoriali aggiornati dal pubblico, uno dei punti su cui CFU-ITALIA, col direttivo nazionale presieduto da Barbara Suzzi, si batte a livello legislativo. Per questo lancia un questionario nazionale, realizzato coi medici del comitato scientifico interno. E l’inaugurazione della panchina sarà occasione per annunciarlo.
Anonimo, consta di domande utili a comprendere l’iter di una eventuale diagnosi, identikit/difficoltà/aspettative di chi ne è affetto. ”Come associazione di pazienti – chiude Degiorgi – ci avvaliamo di basi scientifiche per tutto ciò che facciamo. Per questo la panchina va nella direzione di instaurare e rafforzare la fiducia con chi ne soffre e con le istituzioni”