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L’arte di invecchiare bene: quando la geriatria incontra l’empatia

Con il dottor Bellora parliamo dell’approccio moderno alla medicina degli anziani, che punta su ascolto, comprensione e attenzione alla fragilità

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Ospite nella puntata di oggi di Filo Diretto il dottor Aldo Bellora, direttore del reparto di geriatria dell'AOU di Alessandria con il quale abbiamo approfondito gli aspetti fondamentali della medicina degli anziani moderna.

La geriatria oggi

Nell’immaginario comune, la geriatria è spesso associata a una medicina “della fine vita”. Ma nella realtà di oggi, è molto di più: una disciplina che si occupa della complessità dell’anziano, che non è solo un corpo che invecchia, ma una persona con vissuti, emozioni e relazioni.

Uno degli aspetti chiave è il concetto di fragilità: una condizione in cui basta un evento minimo, come una caduta o un’infezione, per scatenare un declino improvviso. Questo avviene perché l’anziano, anche se all’apparenza in buona salute, vive spesso in equilibrio instabile, tra più patologie e un contesto familiare sempre meno presente.

Proprio per questo, il ruolo del medico non può essere solo tecnico. Serve empatia, ascolto e capacità di “entrare nella storia” del paziente. Lo stesso dottor Aldo Bellora, direttore del reparto geriatrico di Alessandria, lo ha ribadito: “Per curare bene bisogna anche sentire, non solo sapere”. Un invito, questo, che vale anche per gli studenti di medicina, a cui si chiede non solo competenza, ma anche “cuore” e spirito positivo.

L’anziano non va visto come un malato cronico da contenere, ma come una persona da accompagnare. E in questo viaggio, il sorriso e l’attenzione umana diventano strumenti terapeutici tanto quanto le medicine.

Prevenzione e qualità della vita

Nel contesto della medicina geriatrica, la parola chiave è prevenzione. Un concetto tanto semplice quanto potente, che può fare la differenza tra una vecchiaia fragile e una vita anziana ancora attiva e autonoma.

Gli strumenti ci sono e sono alla portata di tutti. La dieta mediterranea, ad esempio, è un alleato prezioso. Ricca di frutta, verdura, cereali integrali e olio d’oliva, contribuisce non solo a tenere sotto controllo molte patologie croniche, ma anche a rallentare il declino cognitivo. Studi recenti, condotti anche in collaborazione con l’Università di Alessandria, lo dimostrano: l’alimentazione giusta può posticipare o ridurre l’impatto di problemi come la demenza senile.

Fondamentale anche l’attività fisica. Camminare, pedalare, persino piccoli esercizi quotidiani aiutano a preservare muscoli e ossa. Questo è essenziale per ridurre il rischio di cadute e di fratture, come quella del femore, che resta una delle emergenze più gravi nella terza età.

Non meno importante è la mente. Coltivare interessi, frequentare l’università della terza età o semplicemente leggere un libro mantiene attiva la sfera cognitiva. La prevenzione, in fondo, non è solo medica: è uno stile di vita da costruire ogni giorno.

Caldo, idratazione e consigli pratici per l’estate

Il caldo rappresenta un rischio concreto per le persone anziane, spesso disidratate a causa della scarsa percezione della sete. Il medico ricorda l’importanza dell’idratazione continua, anche in assenza di stimolo, e di una dieta ricca di frutta e verdura.

Un’idratazione inadeguata può compromettere organi vitali come i reni. Questi consigli, apparentemente semplici, sono determinanti per evitare ospedalizzazioni e peggioramenti acuti. Inoltre, l’attenzione deve rimanere alta anche in inverno, a causa degli sbalzi termici.