Muore un altro alpinista: dramma sul massiccio del Monte Bianco
Una vittima pure sul Pence e sul Monviso

VALLE D'AOSTA/PIEMONTE - In Valle d’Aosta, non è stato ancora domato il vasto rogo sviluppatosi ieri pomeriggio nei comuni di Saint-Denis e Verrayes: le fiamme che avevano già costretto all'evacuazione gli abitanti di tre abitazioni, hanno ora distrutto una stalla non utilizzata, in località Les Plans d’Agné, e un rudere a Le Gros Ollian.
Tragedie sulle montagne della Valle d'Aosta, del Piemonte e della Francia
Intanto la montagna è stata funesta per un alpinista del Bergamasco – Davide Migliorino, di 36 anni – morto ieri dopo una caduta nel massiccio del Monte Bianco. Illesi i due compagni della vittima, accompagnati a valle dal Soccorso alpino Valdostano che, sempre ieri ha effettuato in serata un difficile intervento sul Dente del Gigante (sempre sul Monte Bianco): lì è stato raggiunto un alpinista, lo hanno legato ad una corda e recuperato in elicottero.
E ancora: in Piemonte, nel Cuneese, un alpinista è deceduto dopo essere precipitato dal monte Pence, a Bellino: la vittima, piemontese, aveva 61 anni. Il trend di incidenti mortali sulle montagne italiane nel corso di quest’estate sta avendo cadenza quasi quotidiana: un bilancio tragico, che già a luglio aveva numeri drammatici, con 83 morti e quasi tre decessi al giorno a partire dallo scorso 21 giugno. Episodi dovuti, al di là delle fatalità imprevedibili, ad imperizia ed incoscienza.
Era originario di Borgiallo, nel Canavese e si chiamava Andrea Biffi l’alpinista ritrovato morto stamane nel gruppo del Monviso, nel canalone Couloir del Porco in territorio francese. La vittima aveva 32 anni ed è deceduta ieri, mentre stava salendo, con altri due compagni, verso la vetta del Wilerhorn, sulle Alpi bernesi, nel cantone del Vallese. Il giovane stava affrontando l’impegnativa traversata dal colle delle Traversette alla cima del Re di Pietra ed era rimasto in contatto con il padre fino alle 16: risultava essere ben equipaggiato con un segnale Gps che trasmetteva la sua posizione. Non vedendolo rientrare, il genitore ha lanciato l’allarme e sono partite le ricerche. L'incidente, secondo quanto riferisce oggi la polizia cantonale, è avvenuto a circa 3.150 metri dopo che la cordata aveva lasciato il rifugio del Bietschhorn.