La fusione tra Alba Calcio e Albese Calcio dà vita a un’unica squadra cittadina con 550 tesserati e un progetto di crescita condiviso. Ne abbiamo parlato con il presidente Maxim Pioggia, ospite nella nostra trasmissione Filo Diretto.
Il progetto “Albese Calcio 1917”
Un nuovo capitolo si apre per il calcio cittadino. Con la presentazione ufficiale allo Stadio Coppino, ha preso vita il progetto Albese Calcio 1917, frutto della fusione tra due storiche società: Alba Calcio e Albese Calcio. L’iniziativa, guidata dal neopresidente Maxim Pioggia, segna l’inizio di una stagione all’insegna dell’unità e dell’entusiasmo.
La scelta di unire le forze nasce dalla volontà di offrire al territorio una sola squadra di riferimento, capace di raccogliere attorno a sé il tifo degli albesi e di diventare un punto di aggregazione per famiglie e giovani. Il progetto non riguarda soltanto la prima squadra, impegnata nel campionato di Eccellenza, ma coinvolge tutte le categorie, dai piccoli calciatori di cinque anni fino agli Juniores.
In totale sono circa 550 i ragazzi tesserati, distribuiti nei quattro poli sportivi cittadini di San Cassiano, Santa Margherita, Cornigliano e Coppino. Un’organizzazione che consente a tutti di trovare spazio, senza dispersioni, valorizzando i talenti e garantendo continuità al percorso calcistico.
La nascita dell’Albese 1917 rappresenta non solo un’operazione sportiva, ma anche un investimento sulla comunità. “Finalmente abbiamo una squadra sola”, è il messaggio lanciato alla città: un invito a tornare sugli spalti per sostenere i colori locali.
Con radici che risalgono al 1917, questa nuova avventura si fonda su tradizione e innovazione, con la promessa di un futuro fatto di passione, crescita e orgoglio sportivo.
Lo sport come inclusione
L’Albese Calcio 1917 non è solo una società sportiva, ma un progetto sociale che punta a coinvolgere l’intera comunità. Tra le iniziative più significative spicca la squadra speciale formata da ragazzi autistici dell’Istituto Ferrero, impegnati in un campionato che regala emozioni e soddisfazioni. Una realtà che il nuovo presidente Maxim Pioggia ha deciso di sostenere e sviluppare ulteriormente, convinto del valore educativo e inclusivo dello sport.
Accanto a questo, l’impegno concreto verso le famiglie: con la fusione delle due società, i costi per l’acquisto delle nuove divise sarebbero stati elevati. Per evitare spese aggiuntive, la dirigenza ha scelto di donare a tutti i tesserati l’abbigliamento da gioco, un gesto che ha rafforzato il senso di appartenenza.
Non meno importante l’iniziativa degli abbonamenti gratuiti per la stagione casalinga, distribuiti in occasione della presentazione allo Stadio Coppino. Un modo per riportare gli albesi sugli spalti, trasformando le partite in un momento di festa collettiva.
Il sostegno dell’amministrazione comunale e la collaborazione con le realtà locali hanno reso possibile un progetto che guarda oltre i risultati sportivi. L’Albese 1917 si propone come modello di inclusione e partecipazione, dimostrando che il calcio può essere strumento di coesione sociale e speranza in un tempo spesso segnato da divisioni.
La visione del nuovo presidente
Da imprenditore a presidente di una società calcistica: la storia di Maxim Pioggia, nuovo numero uno dell’Albese Calcio 1917, è quella di un percorso nato dalla passione e alimentato dall’entusiasmo. Dopo aver rilevato prima l’Alba Calcio e successivamente l’Albese, Pioggia ha guidato la fusione che ha dato vita a una realtà unificata, pronta a scrivere nuove pagine sportive.
La sua visione è chiara: puntare in alto, senza perdere di vista il valore umano del gruppo. La prima squadra, impegnata in Eccellenza, ha avuto un avvio di stagione altalenante, ma il presidente non ha dubbi sul potenziale dei giocatori. “Sono un bellissimo gruppo”, ha sottolineato, convinto che la passione possa fare la differenza anche contro avversari più blasonati.
L’esperienza personale di Pioggia, ex calciatore dilettante e allenatore di giovani, gli permette di guardare allo sport con occhi diversi: il calcio come scuola di vita, capace di motivare i ragazzi e aiutarli a crescere. In un contesto sociale che spesso descrive i giovani come fragili, l’Albese vuole essere un luogo dove riscoprire forza, fiducia e spirito di squadra.
Il sogno dichiarato è quello di vincere il campionato, ma l’ambizione va oltre: riportare entusiasmo in città, dare continuità a un progetto di lungo periodo e, chissà, immaginare un futuro sempre più competitivo. “Non ho limiti”, ammette Pioggia, che con passione e determinazione si è già guadagnato la fiducia di tifosi e collaboratori.
L’Albese 1917, con la sua nuova guida, rappresenta così non solo una squadra di calcio, ma anche una scommessa sul futuro sportivo e sociale della città di Alba.