La storia a lieto fine di Serena, una giovane di 17 anni con una patologia congenita rara, fino ad allora sconosciuta alla famiglia: la sindrome di Loeys-Dietz, una malattia genetica del tessuto connettivo descritta per la prima volta nel 2005.
La scoperta della sindrome rara
Serena si è presentata al Pronto Soccorso dell’Ospedale Infantile “Cesare Arrigo” di Alessandria per un dolore toracico. 10 ore la durata dell’intervento chirurgico: prima di entrare in sala operatoria chiede al risveglio di ascoltare Marracash, il suo cantante preferito.
Nel caso di Serena, la sindrome si è manifestata in modo particolarmente anomalo, con un grave scompenso cardiaco, un coinvolgimento diffuso delle valvole di sinistra del cuore, anomalie dell’aorta toracica e calcificazioni valvolari massive, inusuali per l’età. Un quadro clinico così raro ha richiesto il coinvolgimento del Centro di Genetica dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, dove la professoressa Silvia Deaglio ha confermato la diagnosi.
Di fronte all’urgenza clinica, è stato pianificato e realizzato un intervento cardiochirurgico complesso, durato oltre dieci ore, eseguito all’Ospedale di Alessandria da Andrea Audo, Direttore della Cardiochirurgia, con il dottore Corrado Cavozza e il chirurgo pediatrico Filippo Incerti.
Dopo alcuni giorni di degenza in Terapia Intensiva Cardiochirurgica, Serena è stata dimessa in buone condizioni ed è ora seguita con regolarità dalla Cardiologia Pediatrica dell’Ospedale Infantile.
La buona riuscita è stata possibile grazie a un’equipe multidisciplinare altamente specializzata e alla forte integrazione tra clinica e ricerca, coordinata dal DAIRI – Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione. L’intera procedura, infatti, ha coinvolto tredici professionisti in sala operatoria e si è svolta in stretta sinergia con l’equipe di Cardioanestesia e Anestesia e Rianimazione cardio-toraco-vascolare, con le dottoresse Chiara Ottria e Giulia Maj, e con la Chirurgia Pediatrica, diretta da Alessio Pini Prato. Importante anche il contributo della Psicologia, con la Responsabile Rossella Sterpone, che ha seguito Serena nel percorso di preparazione all’intervento e nel decorso post-operatorio.
«Fondamentale, in questa storia, è stata la collaborazione tra le equipe dell’Ospedale Infantile e del Presidio Civile – afferma Valter Alpe, Direttore Generale dell’AOU AL – che hanno lavorato in perfetta sinergia con un unico obiettivo: garantire a Serena il miglior percorso possibile, sia sul piano clinico sia su quello umano. La complessità del caso ha messo in luce l’eccellenza della Cardiochirurgia, della Cardiologia Pediatrica e di tutte le specialità coinvolte. In un ambito così delicato come quello delle malattie rare, dove l’expertise è spesso limitata, il nostro ospedale ha saputo offrire risposte concrete e tempestive, a testimonianza della qualità dei nostri professionisti. A loro va il mio più sentito ringraziamento per la dedizione, l’impegno e l’umanità con cui ogni giorno si prendono cura dei pazienti».
«Una storia che racconta non solo la complessità e la rarità della diagnosi – sottolinea Federico Riboldi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte -, ma soprattutto l’efficacia di un approccio multidisciplinare, in cui competenze diverse si sono integrate in modo rapido e sinergico per prendersi cura della persona, nella sua interezza. Un intervento che sottolinea ancora una volta come l’AOU di Alessandria sia a pieno titolo un’azienda pronta a diventare il primo IRCCS pubblico del Piemonte e di farlo proprio sul tema della Cardiologia e Pneumologia. Un plauso quindi a tutti i professionisti coinvolti e un abbraccio speciale a Serena».