La riattivazione della Asti-Chivasso al centro di un convegno
Iaretti: "Importante coinvolgere anche la Valcerrina alessandrina".
La riattivazione della tratta ferroviaria tra Chivasso ed Asti non deve essere per il territorio soltanto fatta con una funzione turistica o per fare viaggiare i treni storici, ma deve essere un’opportunità in un’accezione più ampia per favorire la mobilità dei cittadini delle colline del Chivassese e dell’Astigiano. Questa impostazione ha trovato concordi la pluralità dei partecipanti al convegno che si è svolto sabato mattina nella sala del consiglio comunale di Chivasso, organizzato dal circolo La Nostra Collina e dal Comis-Coordinamento mobilità integrata e sostenibile.
Con il coordinamento dei lavori del moderatore Renato Dutto del circolo La Nostra Collina, si sono susseguiti i vari interventi, essendo presenti diversi amministratori ed associazioni del territorio interessato, direttamente ed indirettamente, dalla tratta.
Massimo Iaretti, consigliere comunale di Villamiroglio e consigliere con delega al turismo dell’Unione dei Comuni della Valcerrina ha sottolineato: "Ho sempre creduto nel modalità di trasporto su ferro. Quando ero all’Università a Torino ho viaggiato su tutte le linee per Torino. Ad eccezione di quella che collega Casale con Chivasso, oggi la città che ha dato i natali al primo presidente di Ferrovie dello Stato, l’ingegner Bianchi, sta perdendo tutte le linee. A parte questo ricordo personale questa iniziativa riguarda anche i comuni dell’alessandrino, pur se non toccati territorialmente, lo sono indirettamente per la vicinanza e gli uni e gli altri potrebbero avere dei benefici di ricaduta, soprattutto sotto l’aspetto della collaborazione turistica. Per questo presenterò a breve una mozione di sostegno nell’Unione Valcerrina".