Il 2022 anno nero del clima: ma in provincia solo un disatro sui 20 del Piemonte
Nella mappa di Legambiente solo lo scoperchiamento di una chiesa a Spigno Monferrato
Nella foto il danno alla chiesa della frazione di Spigno Monferrato nel luglio 2022.
Il 2022, secondo uno studio di Legambiente, è stato un anno nero per il clima, segnato da un’accelerazione degli eventi meteo che hanno provocato tanti danni e vittime. Alluvioni, ondate di caldo anomalo e di gelo intenso, frane, mareggiate, siccità, grandinate. Questo in un anno segnato da più caldo e siccità. Questoraccontano i dati di bilancio dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente, realizzato in collaborazione con il gruppo Unipol, e sintetizzati nella mappa del rischio climatico.
Nel 2022 la Penisola ha registrato un incremento del +55% di casi rispetto al 2021, parliamo di 310 fenomeni estremi che quest’anno hanno provocato impatti e danni da nord a sud e causato ben 29 morti.
La nostra provincia messa meglio delle altre
A livello alessandrino nel 2022 è però riportato solo un evento nella mappa di Legambiente, nel 2021 ne risultano due e quattro nel 2020, per cui tutto sommato la situazione del nostro territorio è contro tendenza rispetto al dato nazionale
L'evento di Spigno Monferrato
L'evento estremo che viene segnalato si è verificato il 4 luglio 2022 a Spigno Monferrato, dove una corposa parte del tetto della chiesa della frazione Montaldo, venne scoperchiata dalle forti raffiche di vento,
La mappa non è proprio capillare, mancano eventi ritenuti estremi in alcuni punti del territorio ma evidentemente non considerati di portata così ampia, però dà l'idea di una situazione meteo assai critica. Il numero totale di eventi estremi riportati dalla mappa in Piemonte nel 2022 risultano 20, la provincia più colpita Cuneo.
Il report dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente
I datti complessivi del report, a livello nazionale, parlano di 104 casi di allagamenti e alluvioni da piogge intense, 81 casi di danni da trombe d’aria e raffiche di vento, 29 da grandinate, 28 da siccità prolungata, 18 da mareggiate, 14 eventi con l’interessamento di infrastrutture, 13 esondazioni fluviali, 11 casi di frane causate da piogge intense, 8 casi di temperature estreme in città e 4 eventi con impatti sul patrimonio storico. Molti gli eventi che riguardano due o più categorie, ad esempio casi in cui esondazioni fluviali o allagamenti da piogge intense provocano danni anche alle infrastrutture.
Nel 2022 sono aumentati, rispetto allo scorso anno, i danni da siccità, che passano da 6 nel 2021 a 28 nel 2022 (+367%), quelli provocati da grandinate da 14 nel 2021 a 29 nel 2022 (+107%), i danni da trombe d’aria e raffiche di vento, che passano da 46 nel 2021 a 81 nel 2022 (+76%), e allagamenti e alluvioni, da 88 nel 2021 a 104 nel 2022 (+19%).
Il Nord più colpito
A livello territoriale, quest’anno il nord della Penisola è stata l’area più colpita, seguita dal sud e dal centro. A livello regionale, la Lombardia è la regione che registra più casi, ben 37, seguita dal Lazio e dalla Sicilia, con rispettivamente 33 e 31. Rilevanti anche i casi registrati in Toscana, 25, Campania, 23, Emilia-Romagna, 22, e Piemonte, 20, Veneto, 19, Puglia, 18.
Tra le province, quella di Roma risulta quella più colpita con 23 eventi meteo-idro, seguita da Salerno con 11, Trapani con 9, Trento, Venezia, Genova e Messina con 8 casi. Tra le città, Roma (13) e Palermo (4).
“La fotografia scattata dal nostro Osservatorio CittàClima - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - ci restituisce un quadro preoccupante di un anno difficilissimo, concluso con le notizie sulle temperature primaverili di fine dicembre in Italia, sulla tempesta artica che ha colpito il Nord America, causando decine di morti, e sull’ ondata di freddo in Giappone. Nella lotta alla crisi climatica il nostro Paese è ancora in grave ritardo, rincorre le emergenze senza una strategia di prevenzione, che farebbe risparmiare il 75% delle risorse spese per riparare i danni. Al Governo Meloni, al posto di nuovi investimenti sul gas, chiediamo cinque azioni urgenti da mettere al centro dell’agenda dei primi mesi del 2023 ad una veloce approvazione del Piano nazionale di adattamento climatico, devono seguire lo stanziamento di adeguate risorse economiche per attuarlo, non previste dalla legge di bilancio approvata; l’aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) agli obiettivi europei di riduzione dei gas climalteranti del REPowerEU, dimenticato dal governo Draghi; nuove semplificazioni per tutti gli impianti a fonti rinnovabili, a partire dal repowering per gli impianti eolici esistenti; la velocizzazione degli iter autorizzativi con nuove linee guida del Ministero della Cultura per le Sovrintendenze e una forte azione di sostegno e sollecitazione alle Regioni per potenziare gli uffici che autorizzano gli impianti”.
Focus su siccità e ondate di calore
Lo studio è molto ampio e si può consultare dal sito di Legambiente, fra i focus specifici uno riguarda la catastrofe più importante del 2022, la siccità. Grosso problema anche per il Piemonte e il nostro territprio, a livello nazionale, secondo i dati di Isac-Cnr, nei primi sette mesi del 2022 le piogge sono diminuite del 46% rispetto alla media degli ultimi trent’anni.
Troppo caldo
Nel comunicato di Legambiente è riportato cje nel 2022 in Italia si sono registrate temperature eccezionali già da maggio con punte di 36,1°C a Firenze, 35,6°C a Grosseto, 34°C a Pisa e 32,8°C a Genova. Ma anche a Ustica con 33,4°C e Torino con 29,2°C. Il mese di giugno ha visto un’anomalia della temperatura media di +3,3°C se consideriamo l’Italia nel suo insieme, con punte di 41,2°C a Guidonia Montecelio (RM), 40°C a Prato, Firenze, Viterbo e Roma. A luglio record per le città lombarde: a Brescia e Cremona si sono registrati 39,5°C, a Pavia 38,9°C e a Milano 38,5°C. Ad agosto i termometri hanno segnato tra i 40 e i 45°C a Palermo, Catania e Reggio Calabria, mentre a Bari si è arrivati a 39°C.