Ha un nome ed un volto il presunto autore della rapina all'ufficio postale di Acqui | FOTO

Rintracciato e sottoposto a fermo la rapina commessa nel giorno di San Valentino.

Ha un nome ed un volto il presunto autore della rapina all'ufficio postale di Acqui | FOTO
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Ha un nome ed un volto il presunto autore della rapina commessa nel giorno di San Valentino ai danni dell’ufficio postale di Via Ermenegildo Trucco ad Acqui Terme.

Rintracciato su un treno diretto a Torino

Al termine di articolate indagini, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa di Acqui Terme sono riusciti dapprima a identificarlo e, successivamente, a rintracciarlo a bordo di un treno che, dalla Stazione ferroviaria di Alessandria, lo avrebbe portato a Torino e da lì chissà dove.

L’uomo, P.T., 41enne foggiano, residente a Torino ma di fatto senza una fissa dimora, noto alle Forze dell’Ordine per i suoi trascorsi che lo hanno visto peraltro coinvolto in analoghi reati, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto: molteplici gli indizi a suo carico; concreto il rischio che potesse rendersi irreperibile ed anche reiterare la condotta criminosa.

I Carabinieri di Acqui Terme sono giunti a lui a seguito di una certosina attività info–investigativa che li ha visti impegnati sin dai momenti immediatamente successivi al fatto.

Ripreso dalle telecamere di videosorveglianza a volto scoperto

Le telecamere di videosorveglianza dell’ufficio postale e le testimonianze raccolte dai dipendenti e da altri testimoni, nell’evidenziare come il rapinatore avesse agito a volto scoperto, avevano subito fatto ritenere che non si trattasse di un criminale del luogo, facilmente riconoscibile sia da eventuali acquesi che dagli stessi Carabinieri, ma di una persona di proveniente da fuori.

rapina acqui terme
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le immagini della rapina ad acqui terme

le immagini della rapina acqui terme

foto tre rapina acqui
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Inoltre la velocità del colpo e la “tranquillità” del malvivente ripresa dai filmati facevano ritenere altresì che l’uomo fosse verosimilmente uno “avvezzo” a tali condotte e, in tal senso, molto probabilmente già noto in ambito criminale.

Le indagini

Partendo da tali considerazioni, i Carabinieri di Acqui hanno quindi subito ipotizzato che l’uomo, provenendo da fuori città e quindi quasi certamente senza “appoggi logistici”, avesse trascorso del tempo in zona, magari per effettuare dei sopralluoghi nei pressi dell’ufficio postale. Pertanto i militari hanno proceduto alla ricerca ed all’acquisizione di tutta una serie di filmati ripresi dai sistemi di sorveglianza presenti lungo i possibili itinerari seguiti dal malfattore non solo su strade pubbliche (per verificare la presenza di un automezzo di supporto o comunque per monitorare i movimenti), ma anche all’interno di locali pubblici come bar, tabaccherie e supermercati.

Proprio dalla visione di uno di questi filmati è emersa la presenza del sospettato in un bar di Acqui alcune ore prima della rapina. In quel frangente si vedeva chiaramente l’uomo conversare con una donna seduta ad un tavolo e poi allontanarsi.

Il passo falso del sospettato

Rintracciata, la donna ha ricordato l’incontro con quello sconosciuto che aveva tentato un approccio lasciandole addirittura il numero di telefono per farsi richiamare ed un nome.

Le ricerche immediatamente avviate hanno consentito di localizzare in un primo tempo l’uomo in Calabria e, successivamente, in movimento diretto verso il Nord Italia.
Nel frattempo i Carabinieri, visionando i vari filmati dei sistemi di videosorveglianza, avevano localizzato un appartamento che poteva essere stato utilizzato quale base dall’uomo.

La perquisizione, effettuata assieme al proprietario, consentiva di rinvenire il coltello verosimilmente utilizzato dal rapinatore nell’ufficio postale di Acqui, alcuni abiti usati da questi proprio quel pomeriggio e della documentazione che riconduceva l’utilizzo dell’alloggio in questione proprio al 41enne foggiano.

Rintracciato e fermato

A quel punto i militari acquesi predisponevano accurati servizi di osservazione sia nei pressi dell’appartamento che presso le Stazioni ferroviarie della zona.

Dopo un peregrinare tra Genova ed Alessandria, veniva infine rintracciato nei pressi del binario dal quale stava per partire un treno diretto a Torino.

Sono ancora in corso accertamenti volti ad accertare l’esistenza di eventuali complici che potrebbero aver favorito l'uomo, anche solo nella fuga.

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