Processo Eternit bis, i pm chiedono l'escastolo per Stephan Ernest Schmidheiny
Nel 2014 la Cassazione lo prosciolse per prescrizione
Ci sono nuovi sviluppi sulla vicenda "Eternit Bis", iniziato il 9 giugno del 2021. I pm Gianfranco Colace e Mariagiovanna Compare che stanno portando avanti il processo in corso alla Corte d'Assise a Novara nell’aula magna dell’Università del Piemonte Orientale, chiedono nei confronti di Stephan Ernest Schmidheiny "l'ergastolo con isolamento diurno per l'imputato".
L'accusa
L'imputanto è accusato di omicidio volontario con dolo eventuale di 392 persone vittime dell’amianto nel territorio di Casale Monferrato. La richiesta è pervenuta dopo due lunghe udienze.
Bruno Pesce rappresentante dell'associazione Afeva (Associazione familiari vittime amianto) di Casale Monferrato ha dichiarato al termine dell'udienza ai microfoni della Tgr Piemonte:
"Non sappiamo cosa resterà di questa richiesta dopo la Cassazione, avendo in passato vissuto l'esperienza di preiscrizione del reato di disastro ambientale, e annullamento di condanne e risarcimenti. La richiesta dei pm oggi certifica, secondo quanto ricostruito, che l'imputato, arrivato nel 1976, sapeva e non ha fatto nulla per anni. Le morti si potevano evitare. Non tocca noi stabilire la pena. Importante era riconoscere che vi sono state delle colpe e far sì che la sentenza sia da monito perché certe vicende non si ripetano".
Nel 2014 la Cassazione prosciolse per prescrizione l’imputato, stabilendo che l’accusa di disastro colposo formulata dalla procura di Torino che aveva retto i primi due gradi di giudizio portando alla condanna a 18 anni era prescritta perché secondo loro il reato era stato commesso fino al 1986. Si tornerà in aula lunedì 27 febbraio e saranno ascoltate anche le parti civili.