Brutta vicenda

Insulto razzista a una calciatrice dell'Alessandria? Scoppia il caso

La replica di Torino Woman, che esige scuse e rettifica: "Abbiamo seri dubbi della veridicità delle affermazioni di questa giocatrice"

Insulto razzista a una calciatrice dell'Alessandria? Scoppia il caso
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Durante la partita disputata domenica 1 ottobre tra ACF Alessandria e Torino Women una calciatrice alessandrina, Awa Sylla, classe 2005, sarebbe stata raggiunta e poi offesa con la frase "Negra di m***a" da un'avversaria. Ma la società torinese respinge totalmente la ricostruzione dei fatti e parla di "provocazione mediatica".

La denuncia dell'ACF Alessandria

"Questo comportamento è inaccettabile e non consono ad un luogo come lo sport - è il commento della società grigia - Diciamo Basta al razzismo! L'Acf Alessandria protegge e mostra vicinanza alla propria tesserata condannando questo atto intimidatorio e discriminatorio".

Sul sito dell'associazione poi l'episodio viene raccontato nel dettaglio: "Sarebbe dovuta essere una doppia festa in casa Grigia, tre punti e gol di una giovanissima stella nascente. Invece, la bella giornata di sole si è rivelata tempesta per Awa Sylla".

Durante l’intervista post partita con l'ufficio stampa della società la giovanissima centrocampista avrebbe raccontato:

"Nel secondo tempo la partita è diventata molto fisica e tutte quante, sia noi che loro, eravamo molto nervose. Insomma, ogni momento era buono per ricevere un calcione e mandarci a quel paese, ed è proprio in uno di questi momenti dove il gioco era fermo che è successo il tutto. Dopo un aver subito contrasto io e l’autrice del fallo ci siamo scambiate due parole, senza insulti ma solo per chiarire, ad un certo punto interviene una sua compagna che dal nulla mi esclama a gran voce 'stai zitta negra di m***a'. Non ha detto nulla ed io non ho reagito, ma quella frase mi ha fatto veramente male, oltretutto dietro di me c’era l’arbitro a cui ho rivolto lo sguardo e gli ho chiesto se avesse sentito, ma lui mi ha risposto di no e che ne avremmo parlato a fine partita. Ovviamente tutto ciò non è avvenuto…"

"L’Acf Alessandria e il Torino Women - fa sapere la società grigia - nutrono un’amicizia ultra trentennale, avendo condiviso i campionati dalla Serie A all’Eccellenza, sfidandosi e dando vita a partite storiche. Lo sport e il gioco, oltre a diffondere i valori della solidarietà, della lealtà, del rispetto della persona e delle regole, che sono i principi fondanti di ogni società sana, sono straordinari strumenti per costruire competenze trasferibili in altri contesti di vita. La società Acf Alessandria, profondamente rattristata per il grave fatto successo durante la partita, intende proteggere ed esprimere vicinanza alla propria tesserata Awa Sylla, condannando fermamente ogni forma di razzismo, atti che vanno contro la dignità umana lanciando una campagna di sensibilizzazione con l’hastag #SIAMOTUTTISYLLA".

Torino Women esige scuse e rettifica

"Torino Women esige scuse e rettifica - è la replica della società torinese, guidata dal presidente Roberto Salerno, che aggiunge - La rapida organizzazione di una campagna fatta di slogan e richiami roboanti, una comunicazione tempestiva e ricca di luoghi comuni contro il razzismo in una partita di calcio femminile dove di razzismo non c’era nemmeno l’ombra, traccia i contorni di una vera e propria provocazione mediatica dell’Alessandria e di questa giocatrice. Una partita ricca di tensione agonistica e molto combattuta che spesso è sfociata in comprensibili battibecchi tra le giocatrici (che abbiamo sentito in tanti) e che poi svaniscono con il fischio finale, non doveva essere “cavalcata” mediaticamente in questo modo.
Nessuno ha rivolto ma, soprattutto, ha sentito frasi offensive all’indirizzo di tale giocatrice di colore soprattutto il Direttore di Gara che era a due passi dal luogo, nemmeno le giocatrici, i Dirigenti e il Presidente stesso del Torino Women che ha seguito l’incontro a bordo campo, quindi, abbiamo seri dubbi della veridicità delle affermazioni di questa giocatrice".

E il comunicato di Torino Women prosegue: "Viene spontaneo, quindi, chiedersi perché questa giocatrice (immediatamente intervistata, a fine partita, guarda caso soltanto dal suo Addetto Stampa) ha diffuso queste notizie a differenza di tutte le sue compagne che si sono scambiate battute anche forti, voleva, forse, andare sui giornali ? voleva farsi, forse e visto l’argomento, una facile propaganda ? Sono domande spontanee che sorgono e di cui chiederemo risposte precise dopo aver verificato l’assenza di una qualsiasi conferma del fatto incriminato. Se tutta questa macchinazione dovesse quindi, venir meno e tutto si riconducesse ad una provocazione allora saremo noi a chiedere una sanzione esemplare per questa giocatrice alla LND compreso di non farla scendere in campo contro il Torino Women".

Il Torino Women poi sottolinea di aver sempre aderito alla campagne antidiscriminatorie e di aver ogni anno schierato in campo "tesserate di colore, africane e sudamericane, accogliendole ed integrandole in società". "Pertanto - concludono dai vertici della società - non accettiamo lezioni né provocazioni da parte di chiunque, pertanto, abbiamo già dato mandato ai nostri Legali di perseguire nelle sedi competenti la diffusione di notizie non corrispondenti alla realtà o eventualmente artefatte che gettano discredito e coloro che le hanno diffuse indebitamente".

Lo scontro sui social

Sulla pagina social dell'ACF Alessandria la polemica è proseguita, con una controreplica: "Carissimo presidente, ci dispiace leggere con quale leggerezza lei cerca di sminuire un fatto così grave definendolo 'programmato'. Siamo sicuri che la nostra tesserata non si sia sognata la frase che le è stata rivolta in quanto Awa Sylla è da due anni nella nostra società e non si è mai lamentata di aver ricevuto offese razziste, cosa che è avvenuta invece ieri. Siamo sicuri che il Torino Women sia esterno ai fatti, in quanto le offese sono partite da una singola, la quale sicuramente sapeva benissimo quello che stava esclamando disonorando di fatto la gloriosa maglia Granata ed i suoi valori. La invitiamo a leggere il nostro articolo in quanto viene specificato che noi non addossiamo le colpe alla società Torino Women, in quanto società amica da oltre 30anni. Gli scarica barile affermando che siano state insultate le sue atlete non fa altro che aizzare la polemica, di sicuro i singoli e non riconducibili alla società hanno sbagliato e chiediamo scusa ma non bisogna assolutamente utilizzare questo per minimizzare il fatto avvenuto in campo. Se anche il Torino Women è molto sensibile ai temi e alle lotte contro il Razzismo la invitiamo a continuare nella lotta a questa piaga sociale al grido #STOPRACISM!"

Ma il presidente Salerno ha controbattuto: "Partirà un’azione legale nei confronti di agitatori di professione e di chi si permette di intorbidire le acque in questo modo tentando di utilizzare argomenti di attualità e sensibili per gettare discredito ad altri. Fra le giocatrici in campo ci si sono stati scambi e accuse vivaci al quale io stesso ho assistito fisicamente e ho udito nettamente insulti di giocatrici dell’Alessandria nei confronti delle nostre ma che non ho, in nessun modo perseguito per i motivi già esporti e non si permetta di derubricare questo ad uno scarica barile".

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