Addio a Rovito, storica bandiera della destra alessandrina e piemontese
Avvocato ma soprattutto politico appassionato, intellettuale e grande "cultore di storia patria"
"Aldo Rovito era, e rimarrà, per le persone della mia generazione appassionate di politica, la Destra alessandrina" queste le parole del sindaco di Alessandria Giorgio Abonante.
Addio a Rovito
E' morto a 83 anni Aldo Rovito, avvocato e noto esponente politico. Vivo il suo ricordo ad Alessandria, e non solo, nonostante da decina di anni si fosse trasferito a Tenerife.
Tantissimi in questi giorni i ricordi a lui tributati tanto da persone della sua stessa appartenenza politica tanto dai cosiddetti "avversari".
Questo il ricordo di Federico Riboldi, presidente provinciale e vice segretario regionale Fratelli d’Italia: "Aldo Rovito non era solo una delle figure più rappresentative della destra alessandrina e piemontese. Era anche un maestro di politica, che dispensava i suoi insegnamenti con grande generosità e profonda umanità".
E il ricordo prosegue: "Consigliere comunale a Torino nel 1975, ad Alessandria dal 1985 al 2012, Aldo fu soprattutto un intellettuale prestato alla politica, un appassionato cultore di storia patria e lettore onnivoro: egli credeva che la militanza non potesse prescindere da una profonda consapevolezza delle proprie idee e del percorso culturale che alla loro formazione aveva condotto. La sua curiosità intellettuale non conosceva frontiere: egli era anche un uomo di dialogo, aveva un fortissimo concetto di comunità umana e culturale, che gli consentiva di cogliere analogie, talora insperabili, in quel costante sforzo, che ben lo descriveva, a privilegiare la ricerca di ciò che unisce piuttosto di ciò che distingue. Il tutto in una profonda, rigorosa coscienza della sua storia politica e del suo presente istituzionale".
"Chi ha avuto modo di conoscere e frequentare Aldo - prosegue Riboldi - non può non aver colto un tratto che segnalava, più di ogni altro, la sua personalità: il suo senso di giustizia e di equità, che era la lente attraverso la quale analizzava ogni sua azione e ogni sua dichiarazione in sede istituzionale. Non solo portato della sua vita professionale ma anche e soprattutto una scelta, non sempre facile, di vita. Alla famiglia di Aldo, a quanti lo hanno amato e rispettato, a quanti si sentono debitori di un insegnamento da parte sua, a quanti da lui sono stati avvicinati alla politica, insomma alla sua 'comunità politica e culturale' di riferimento, giungano le sincere condoglianze della presidenza provinciale di Fratelli d’Italia e di tutti gli iscritti".
Le parole di Alemanno
Anche l'ex ministro Gianni Alemanno ha voluto ricordare Romito: "Nonostante la malattia, ha lavorato fino all’ultimo per le nostre Idee e per il nostro Movinento. Come ha fatto tutta la vita. Un intellettuale e un militante, uno di quelli che ha rappresentato l’ossatura delle nostra Area, attraversando tutte le fasi e tutti i cambiamenti. Si era scusato con me, qualche tempo fa, di non poter essere presente ai nostri appuntamenti per le sue condizioni fisiche. E ha affrontato il male con consapevolezza e fermezza. Dire che non lo dimenticheremo, nel suo caso è banale e scontato, bisogna promettere che lotteremo ancora più forte per le nostre idee. E lui sarà con noi, polemico e sereno come sempre".
Il ricordo del sindaco di Alessandria
Tra i ricordi spicca anche quello del sindaco di Alessandria Abonante: "Lo incontrai in Consiglio comunale nel 2007, anno in cui iniziai la mia esperienza nelle Istituzioni, ma i nostri destini si erano incrociati circa trent'anni prima: mio padre era un metalmeccanico, sindacalista e iscritto al PCI e vivevamo proprio a fianco a una sede del Movimento Sociale Italiano, in corso Crimea. Come si può immaginare la vicinanza e il vicinato non erano particolarmente sereni e tranquilli ma lui già allora era l'anima pensante e pacifica di quel gruppo; l'uomo più colto, preparato e incline al confronto dialettico".
"Nella vita - prosegue il sindaco - ha inoltre sviluppato con successo la professione di avvocato e quelle competenze giuridiche le sapeva riportare nell'arena del Consiglio comunale. L’approccio e la capacità critica di Aldo le ho ritrovate infatti in seguito, in particolare negli anni della difficile consiliatura conclusa nel 2012. Infine, la vita ci ha avvicinato ancora attraverso l'amicizia con Giorgio, suo figlio, cresciuta anche e soprattutto per la comune passione calcistica".
"Mi rattrista la scomparsa di Aldo - conclude Abonante - che fino a poco tempo fa mi scriveva per commentare le vicende della "nostra" Magica Roma. Al tempo stesso voglio mandare le mie condoglianze, oltre che a Giorgio e alla famiglia intera di Aldo, ad Alessandro Traverso, segretario di zona del suo Partito di riferimento".