Serravalle Scrivia: ninna nanne da tutto il mondo

SERRAVALLE SCRIVIA - Ninna nanna ninna oh, questo bimbo a chi lo do? A partire da venerdì 15 novembre, alle 17.00, la Biblioteca comunale organizzerà un ciclo di incontri dedicati alle Ninna nanne da tutto il Mondo, nel contesto del progetto Nati per Leggere.
Qual è la tua ninna nanna preferita? La
cantiamo insieme? Affascinante viaggio senza confini nell’intimo e magico mondo
delle ninne nanne.
Si
tratta di tre laboratori, che si svolgeranno nei pomeriggi di venerdì 15, 22 novembre e 6 dicembre, alle
17.00, presso la Sala Bimbi della Biblioteca comunale “Roberto Allegri”e
che sono dedicati ai bambini dai 0 ai 6 anni ma anche ai loro genitori.
Impareremo
a cantare insieme bellissime ninne nanne: per i bambini sarà un modo meraviglioso
per incontrare melodie ed emozioni di paesi lontani, ai genitori verrà spiegata
l’importanza di questa antica tradizione per arricchire la profonda relazione
circolare mamma-bambino e bambino-mamma. Si parlerà di come la voce della mamma
stimoli le emozioni e i processi cognitivi del figlio già durante la gravidanza
e di quanto le ninne nanne siano portatrici di un profondo valore educativo, perché arricchiscono il
vocabolario e preparano il bambino ad una espressione più strutturata e
complessa.
Per le tribù
indiane d'America la musica è in grado di "farsi portatrice"
dell'amore che lega un genitore al proprio figlio. Ne sono un esempio,
soprattutto, le numerose ninne nanne che le madri e i padri dei popoli nativi
americani cantano ai propri bambini considerati un bene prezioso d'importanza
vitale per la sopravvivenza dei genitori e dell’intera comunità
Una
ninna nanna è una melodia rasserenante cantata ai bambini per farli
addormentare. Il principio si cui si basano è che un canto eseguito da una voce
familiare induce i bambini ad addormentarsi. Le ninna nanne fanno parte della
tradizione ancestrale di tutti i popoli.
Anche
da famosi compositori di musica classica hanno dedicato attenzione a questa
forma musicale e le ninne nanne da loro composte prendono il nome di berceuse,
che è il termine francese per indicarle. La più famosa è la ninna nanna di
Brahms, scritto dal compositore tedesco per una certa Berta Faber in occasione
della nascita del suo secondo figlio.
La
Commissione europea ha creato il progetto Lullabies
of Europe per raccogliere tutte le ninna nanne nelle diverse lingue della
Comunità per preservarne il patrimonio culturale. Un elenco delle ninna nanne
raccolte, tradotto in sette lingue (inglese, ceco, danese, italiano, romeno,
greco e turco), è presente sul sito internet Lullabies of Europe.
Uno
degli aspetti complessi e allo stesso tempo affascinati del canto popolare in
generale, e della ninna nanna in particolare, si riferisce al fatto che queste
canzoni, per la maggior parte, sono sopravvissute grazie alla tradizione orale,
dunque a caratteri peculiari delle culture a trasmissione orale, come per
esempio la predisposizione all’espediente del passaparola. Benché sia
considerata un canto popolare molto elementare, anche la ninna nanna
rappresenta la testimonianza di costumi e di rituali di un determinato ambiente
storico-sociale. R. Leydi la definisce addirittura uno strumento primario ed
essenziale di inculturazione soprattutto nel contesto sociale rurale, perché,
come accade per tutti i testi dei canti popolari, anche la ninna nanna riflette
la cultura di cui è parte, e mette in evidenza elementi di mitologia, di
storia, leggende, ma anche una quantità di problemi di natura psicologica,
relativi sia all’individuo che alla collettività intera.
Legata
alla precisa funzione di fare addormentare il bambino, la ninna nanna è
fortemente radicata al contesto sociale della società contadina e della
famiglia patriarcale, dove è gestita quasi per intero dalle donne di varia età
(la ninna nanna non è cantata soltanto dalle mamme, ma da tutte le donne di casa,
nonne, sorelle maggiori, zie, che possono sostituirle in questo compito), per
le quali spesso rappresenta il mezzo per esprimere i propri sentimenti e i propri
problemi, per sfogare le proprie frustrazioni nell’unica occasione in cui si
trova finalmente sola: nessuno la può sentire, infatti, mentre addormenta il
suo piccolo con ninne nanne dolcissime, ma dai contenuti che esprimono rabbia
per la dura vita e per la sottomissione.
Insomma,
se da una parte la ninna nanna rappresenta uno dei testi popolari più arcaici
in cui il ritmo molto uniforme e la ripetizione delle parole tendono a produrre
un effetto ipnotico e rappresentano una formula rituale, un elemento quasi
magico per fare addormentare il bambino; contemporaneamente questi testi danno
a coloro che li eseguono un qualche sollievo psicologico e costituiscono anche
un meccanismo utile all’alleggerimento delle tensioni.