Preghiere contro il malocchio: truffa da 100 mila euro ai danni di una Valenzana

La figlia, a lungo ignara del malocchio da cui la madre voleva salvarla, denuncia i due truffatori.

Preghiere contro il malocchio: truffa da 100 mila euro ai danni di una Valenzana
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Zia e nipote accusati per truffa dopo la querela presentata da una signora di Valenza. I fatti risalgono al 2015.

Zia e nipote a processo

I due imputati hanno sempre negato di aver approfittato della donna, hanno ammesso di aver 'solamente' ottenuto qualche denaro per pagare delle bollette o conticini in sospeso. I loro difensori si sono battuti per l’assoluzione sostenendo che ci fino a prova contraria c'è solo la versione della donna.

I soldi però dal conto della vittima sono spariti, questo è certo ma come sostengono i legali non c’è prova che la signora li abbia consegnati agli imputati.

La sentenza

Il processo ora è finito e il giudice ha pronunciato la sentenza: F. C., 46 anni è stato condannato a un anno e un mese di reclusione, con condizionale e non menzione, mentre M. R., 67 anni è stata assolta.

La denuncia della figlia della vittima

E' stata proprio la figlia, a lungo ignara del malocchio da cui la madre voleva salvarla, ad accompagnarla in caserma per fare denuncia. Centomila euro circa la somma richiesta dalla coppia di truffatori ai danni della 67enne.

Il capo di imputazione contiene esborsi dettagliati, accompagnati da precise causali: 12 mila euro in cambio delle preghiere dei frati di una confraternita di Monza, con un rafforzo di altri 7 mila (suddivisi in due portafogli nuovi, comprati per lo scopo), 33 mila per implorare una forse più efficace transazione divina ai frati di Padova, altri 11 mila per l’intervento di un esorcista e  poi ancora 10 mila  euro.
La zia è stata assolta mentre il nipote già una quindicina di anni fa era stato coinvolto in una storia simile.

Spetta ora alla donna di Valenza il diritto di chiedere il risarcimento avviando una causa civile.

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