cronaca

Un altro agente aggredito presso il carcere di Cuneo

Osapp: "In trincea si respira un clima di forte tensione su cui è necessario intervenire con urgenza, prima che sia troppo tardi"

Un altro agente aggredito presso il carcere di Cuneo
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Ancora violenza nel carcere di Cuneo, dove nelle ultime ore si è verificato un grave episodio di aggressione ai danni di un giovane agente di Polizia Penitenziaria.

L'aggressione nel carcere di Cuneo

Come riportato dall'Osapp, un detenuto di origini straniere, già responsabile di altri atti violenti contro il personale e attualmente sottoposto alla sanzione disciplinare dell’esclusione dalle attività comuni nel Reparto Isolamento, dopo aver danneggiato i suppellettili della propria cella, ha scagliato un oggetto metallico contro l’agente di sezione, colpendolo al volto e ferendolo al labbro. L’agente ha riportato una prognosi di 7 giorni e ha dovuto sottoporsi a due punti di sutura, con un danno che rischia di avere conseguenze permanenti.

"Siamo profondamente indignati per ciò che i poliziotti sono costretti a subire nei reparti detentivi – dichiara Maurizio Dalmasso, Vice Segretario Regionale Osapp – con una popolazione detenuta sempre più aggressiva e fuori controllo, tra risse continue, aggressioni, estorsioni, violenze e sopraffazioni di ogni genere, traffico di droga, alcolici artigianali e telefoni cellulari. La situazione è devastante e a pagarne le conseguenze sono esclusivamente i poliziotti penitenziari, costretti a rinunciare alle ferie, lavorare in condizioni estreme tra doppi turni, mancanza di riposi e ambienti insalubri (scarafaggi, ratti, sedie rotte, box agenti distrutti, automezzi sporchi)".

"Basti pensare – prosegue Dalmasso – che nei giorni scorsi una grossa pantegana si è introdotta in una cabina elettrica interna, rimanendo folgorata e provocando un blackout totale del padiglione per circa due ore. Un episodio grottesco che rende bene l’idea del degrado strutturale e igienico in cui versa l’istituto. Nonostante gli sforzi e i sacrifici, dall’Amministrazione Penitenziaria non arriva alcun riconoscimento: si continuano a subire violenze gratuite e si è esposti a procedimenti giudiziari sproporzionati e demoralizzanti, che mettono in discussione la credibilità di un intero Corpo di Polizia. Un Corpo che ogni giorno si rimbocca le maniche per cercare di preservare la dignità di uno Stato che, purtroppo, lo ha completamente abbandonato".

 

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