Angelus, la storia di John che ha commosso il mondo intero
Era arrivato in Italia 7 anni fa. Grazie a una colletta dei cittadini del piccolo centro del Monferrato, è tornato nella sua terra ad abbracciare la famiglia.
C'è una bella storia che arriva da un piccolo comune del Monferrato. Domenica 6 febbraio 2022, il Papa all'Angelus in piazza San Pietro, ha fatto conoscere a tanti la storia di un giovane ragazzo di 26 anni gravemente malato.
La vita di John
John Baldri è un ragazzo pieno di vita, sorridente arrivato in Piemonte 7 anni fa, dall'Africa occidentale, in particolare dal Ghana passando dalla Libia. Grazie al supporto di alcuni volontari del territorio ha trovato lavoro in un’azienda agricola dove ha imparato l’italiano, ed è diventato parte attiva di questo piccolo comune dell'Alessandrino, abitato da meno di mille anime.
La scoperta della malattia
John scoprì per caso di avere un carcinoma al quarto stadio lo scorso settembre, durante una trasferta di lavoro a Imola. Al suo ritorno in Piemonte, viene subito ricoverato all’Hospice e Cure palliative di Casale dove viene accudito dai suoi amici e conoscenti che, con grande attenzione e affetto, gli spiegano che la malattia non gli permetterà più di lavorare come aveva sempre fatto.
Il grande desiderio
Dopo aver appreso la gravità della situazione, il 26enne espresse un grande desiderio: "la volontà di tornare a casa sua e dare l'ultimo abbraccio al suo papà". E proprio Papa Francesco, durante la sua uscita domenicale dalla finestra del Vaticano, ha voluto ricordare che grazie all'amore dei suoi vicini, è potuto ritornare in Ghana, dove trascorrerà gli ultimi giorni della sua vita, e coronare il suo piccolo grande sogno.
L'appoggio della sua comunità
Il Papa ha definito la comunità di Vignale, "santi della porta accanto". Una definizione che racchiude tanta solidarietà, apprensione e vicinanza: tantissimi cittadini, appena hanno saputo del desiderio di John, hanno iniziato a raccogliere i soldi necessari e sbrogliato tutte le mattasse burocratiche affinché potesse tornare, come detto, nel suo Paese d’origine e ricevere le cure palliative, prima di spegnersi per sempre.
Alla fine la comunità del piccolo paese, è riuscita a portare a termine questa "grande impresa": il 26enne, accompagnato dal cugino, è tornato in Ghana.