Biodiversità, Coldiretti: "La tutela dell'ambiente si ottiene favorendo con la multifunzionalità
Un risultato che è il frutto del pressing della Coldiretti e del lavoro del Governo italiano che ha guidato il fronte del no e che aveva portato alla bocciatura della proposta anche in Commissione Agricoltura
“La scelta della Commissione Ambiente dell’europarlamento di respingere la proposta di legge Ue per il ripristino della natura come richiesto da Coldiretti salva una filiera agroalimentare Made in Italy che vale oggi 580 miliardi e scongiura il rischio di un significativo aumento delle importazioni di prodotti dannosi per il consumatore e per l’ambiente da Paesi terzi”.
E’ quanto ha affermato il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco dopo che in Commissione Ambiente al Parlamento europeo non è stata raggiunta la maggioranza sulla pdl proposta della Commissione Ue, per la quale verrà dunque presentata in planaria la proposta di rigetto.
Un risultato che è il frutto del pressing della Coldiretti e del lavoro del Governo italiano che ha guidato il fronte del no e che aveva portato alla bocciatura della proposta anche in Commissione Agricoltura.
“La tutela dell’ambiente e perdita di biodiversità si combatte non con posizioni ideologiche, togliendo terreni produttivi dalla disponibilità degli agricoltori, o vietando interventi su decine di migliaia di km di percorsi fluviali, con gli effetti drammatici che ne derivano, ma piuttosto favorendo lo sviluppo della multifunzionalità, della vendita diretta ed opponendosi all’omologazione ed alla standardizzazione delle produzioni – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Ripristinare gli ecosistemi in cattive condizioni è un obiettivo che può certamente accomunare tutti i portatori di interesse coinvolti e per il quale è necessaria un’azione coordinata, ma la Commissione europea dovrebbe fare autocritica ed ascoltare i diversi dubbi posti da molti eurodeputati e diversi Paesi europei su una proposta e su un approccio generale ai temi della sostenibilità che penalizzerebbe il settore agricolo, comportando una importante riduzione del potenziale produttivo”.