Ecologia e sostenibilità

Classifica delle città "green": fumata nera per Alessandria

Stando alla classifica di Legambiente è al 101º posto su 105 in tema di ecosostenibilità

Classifica delle città "green": fumata nera per Alessandria
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Come ogni anno, Legambiente, in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, ha stilato una classifica di 105 Comuni capoluogo in Italia sulle base delle loro performance ambientali. Nel report, che nel 2023 è giunto alla sua 30esima edizione, Alessandria incassa una serie di risultati negativi, classificandosi in coda alla classifica.

Le città più green d'Italia

Trento (non una novità in questa specifica graduatoria) è riuscita nell'impresa di posizionarsi al primo posto nella classifica delle città più green d'Italia. Dietro di lei Mantova e poi Pordenone.

E' quanto emerge scorrendo la classifica inclusa nel report annuale "Ecosistema Urbano" stilata da Legambiente, dove sono inseriti i 105 Comuni capoluogo di tutta Italia in ordine di performance green. Ma in base a quali criteri vengono classificate le città?

I parametri della classifica

Come specificato da Legambiente, i parametri che determinano la classifica delle performance ambientali dei Comuni di Ecosistema Urbano 2023 di Legambiente sono 19 e prevedono l’assegnazione di un punteggio massimo teorico di 100 punti, costruito caso per caso sulla base di obiettivi di sostenibilità. I punteggi assegnati per ciascun indicatore identificano il tasso di sostenibilità della città reale rispetto a una città ideale (non troppo utopica visto che esiste almeno un capoluogo che raggiunge il massimo dei punti assegnabili per ognuno degli indici considerati).

La media del punteggio dei capoluoghi sale e si attesta a 56,41%, tre punti in più di quella dello scorso anno (53,41% ed era 53,05% due anni fa). Quota 100 non è raggiunta da nessuna città e, a differenza della passata edizione, dove nessuna città riuscì a superare quota 80, quest’anno ci riescono in tre: Trento, Mantova e Pordenone.

Al settimo posto Cosenza, prima città del Sud, alle sue spalle Cagliari 16ª e Oristano 22ª. Roma è solo 89esima, fanalino di coda per Caltanissetta (103 ª), Catania e Palermo (entrambe 105 ª). Oscillazione in negativo per Milano al 42esimo posto (la scorsa edizione era scesa al 38esimo posto), per Firenze che slitta al 53esima posto e Genova al 58esimo posto.

I dati di Alessandria

Alessandria, come già detto, si è posizionata al 101º posto: il punteggio ottenuto dalla città è del 36,77%.

Tra le peggiori performance quelle ottenute in quanto a controllo della dispersione idrica. Basti dire che si tende a considerare fisiologica una dispersione idrica inferiore al 10-15% mentre ad Alessandria la quantità di acqua sprecata supera il 50%.

Decisamente da maglia nera anche i risultati relativi alla qualità dell'aria: Alessandria risulta inserita nell’ultima fascia, quella definita di "qualità bassa" dove compaiono i centri urbani che superano per almeno due parametri i limiti della normativa comunitaria sia per PM10 e PM2,5 che per NO2 e O3

Risultati non dei migliori anche in quanto a raccolta differenziata, ben lontani da essere definiti virtuosi. Se infatti ci sono undici comuni che superano la soglia dell’80%, la provincia di Alessandria si colloca nella fascia in cui la percentuale del differenziato si assesta tra il 30 e il 50 per cento (si consideri che l'obiettivo di legge fissato per il 2012, più di 10 anni fa, era del 65%).

Alessandria non è messa bene nemmeno sul fronte della mobilità sostenibile: con numeri decisamente bassi in quanto a trasporto pubblico, isole pedonali e zone a traffico limitato e verde fruibile (con un rapporto metri quadri/abitante del 27,3 quando, per fare un paragone, la prima della classifica, ossia Trento, vanta un 403,6).

Tra i parametri più bassi in assoluto quello relativo alle Energie rinnovabili che tiene conto dei sistemi solare termico e fotovoltaico pubblico presenti sul territorio. Il rapporto tra la Potenza installata (kW) su edifici pubblici ogni 1.000 abitanti, nel 2022, è solo dello 0.22 per cento.

QUI per leggere tutto il report di Legambiente.

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