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Cresce il gioco d’azzardo, Balduzzi: "Il problema non è solo economico: è sanitario e sociale"

La Corte Costituzionale ha recentemente bocciato una norma di chiusura che vietava l’offerta di gioco online nei bar e tabaccherie

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Cresce il gioco d’azzardo ma cala la prevenzione, un’emergenza sociale che coinvolge milioni di italiani e mette a rischio le fasce più fragili. Nella puntata di oggi ne abbiamo discusso con il professor Renato Balduzzi, presidente dell'Associazione Italiana dei Costituzionalisti.

Una minaccia sanitaria e sociale

La puntata si concentra sul fenomeno del gioco d’azzardo in Italia, definito un’emergenza sanitaria e sociale. I dati sono allarmanti: per il 2025 si stima una spesa di 145 miliardi di euro, superiore a quella per la sanità e l’istruzione.

Il gioco online, in particolare, è in forte espansione, complicato da monitorare e regolamentare. Il professor Balduzzi evidenzia come il fenomeno colpisca in particolare le fasce più fragili della popolazione, giovani e adulti tra i 25 e i 40 anni, e come le dipendenze (gioco, alcol, fumo) si intersechino, creando gravi disagi familiari e personali.

A fronte di un problema crescente, le istituzioni sembrano aver fatto marcia indietro: l’Osservatorio nazionale è stato soppresso, molte norme regionali sono state ridimensionate. La recente sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittima una norma che sanzionava l’offerta di gioco online nei locali pubblici, ha aperto nuove criticità lasciando un vuoto normativo.

La responsabilità pubblica e politica

Il professor Balduzzi ripercorre la storia normativa, ricordando la svolta del 2012 e il ruolo centrale del Piemonte nella regolamentazione del gioco. La spinta venne anche da episodi locali, come la denuncia di un sindaco piemontese sul degrado urbano causato dalle sale gioco.  Nonostante l’impegno iniziale del Parlamento e delle Regioni, oggi si osserva un’inversione di tendenza: meno controlli, meno tutele per i soggetti vulnerabili.

La Corte Costituzionale ha recentemente bocciato una norma di chiusura che vietava l’offerta di gioco online nei bar e tabaccherie, ritenendola lesiva della libertà d’impresa. Balduzzi critica la decisione, ritenendola affrettata e poco attenta all’interesse collettivo. Sottolinea la necessità di un’azione corale da parte di Parlamento, Governo, magistratura e servizi sanitari per fronteggiare il fenomeno in modo sistemico.

Il ruolo dell’informazione

In chiusura, si riflette sul ruolo dell’informazione. Balduzzi lancia un appello per una maggiore attenzione mediatica verso il gioco d’azzardo, tema spesso ignorato nei grandi notiziari. Ma pone anche un’altra questione: la mancanza di trasparenza sul mondo dell’informazione stessa.

Secondo Balduzzi, la “metainformazione” è fondamentale per una democrazia solida: "sapere chi controlla le fonti di informazione è parte integrante della libertà e della pluralità del dibattito pubblico".