ALESSANDRIA E PROVINCIA

Deposimetri a Spinetta Marengo: i risultati delle prime attività sperimentali

Per poter effettuare considerazioni più robuste, occorrerà proseguire con il monitoraggio su un arco temporale più ampio

Deposimetri a Spinetta Marengo: i risultati delle prime attività sperimentali
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Completata a fine 2021 la fase di validazione del metodo, secondo un approccio rigoroso e coerente con i principi della ricerca scientifica universalmente riconosciuti e delle norme di qualità adottate in Arpa Piemonte, nel mese di marzo 2022 l’Agenzia ha avviato un’attività sperimentale di monitoraggio delle deposizioni riferita ai PFAS nella zona di Spinetta Marengo (AL).

Il decreto legislativo

Il Decreto Legislativo n. 155/2010 e s.m.i. definisce le “deposizioni atmosferiche totali” come “la massa totale di sostanze inquinanti che, in una data area e in un determinato periodo, è trasferita dall’atmosfera al suolo, alla vegetazione, all’acqua, agli edifici e a qualsiasi altro tipo di superficie”. Il monitoraggio delle deposizioni fornisce indicazioni circa la ricaduta al suolo degli inquinanti e conseguentemente costituisce un indicatore indiretto della possibile contaminazione delle matrici ambientali e delle vie di esposizione.

L’attività è stata sviluppata attraverso il posizionamento di due postazioni di monitoraggio, presso la stazione di qualità dell’aria di Via Genova e in strada Bolla.

I deposimetri sono stati esposti mensilmente ed inviati al laboratorio per le analisi.

I campioni analizzati

I campioni analizzati hanno evidenziato la presenza di cC6O4 e ADV N2, con valori mediamente sempre maggiori presso la postazione di via Genova. In alcuni campioni di via Genova è stata rilevata anche la presenza di PFOA, PFBA e PFNA con valori prossimi al limite di quantificazione (LOQ).

Da una prima osservazione visiva dei dati, le concentrazioni di PFAS nelle deposizioni paiono tendenzialmente compatibili con le direzioni dei venti prevalenti della stazione di Alessandria-Lobbi indicate dalle rose dei venti. I grafici evidenziano venti annuali prevalenti sull’asse SW-NE con frequenze maggiori da SW verso NE ed alcune differenze di direzioni predominanti ed intensità nei mesi primaverili.

Per poter effettuare considerazioni più robuste, occorrerà proseguire con il monitoraggio su un arco temporale più ampio e più rappresentativo dal punto di vista climatologico, anche in considerazione del particolare regime di caldo estremo e siccità che ha caratterizzato l’anno 2022.

L’entità delle deposizioni atmosferiche totali risente infatti degli andamenti stagionali dovuti sia alle diverse condizioni meteoclimatiche (umidità direzione e velocità del vento, precipitazioni, ecc.) che alla variabilità delle attività antropiche.

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