Di fagotto in fagotto: l'estate calda del Monferrato si trascorre giocando
Il nuovo gioco di carte enogastronomiche “Fagotto. Picnic tra le vigne del Monferrato” (ed. Demoela) è stato presentato sabato 15 luglio presso il Barot dell’agriturismo Terra d’Origine della famiglia agricola Durando a Portacomaro (AT).
Da due a quattro giocatori
La piccola scatola del Fagotto – comoda da portare in vacanza – contiene 110 carte distinte in “ingredienti” con cui combinare “piatti tipici”, carte vini (Barbera, Grignolino e Moscato), una carta positiva “fagotto” che consente alcune scorciatoie e una carta negativa “tirabosson”, cavatappi, che penalizza chi se lo ritrova in mano a gioco concluso.
Fagotto, semplice e divertente, dura circa mezz’ora e i giocatori possono essere da due a quattro per ogni confezione. Il gioco segue il format ideato da Simone Riggio, presidente della Cooperativa Demoela; la grafica è di Valeria Cardetti; i contenuti (anche ricette, curiosità e aneddoti raggiungibili inquadrando il QR Code sulla scatola) sono di Liana Pastorin, già autrice di “Monferrato, fuma che ’nduma!” (ed. Demoela), che ha coinvolto i presenti in una partita dimostrativa.
Se il Barot, casotto adattato dal maggio di quest’anno alla distribuzione di cocktail e gelati, gioca sul riferimento affettuoso al contadino “barotto” e, naturalmente, al bar nel casotto, il nome del gioco Fagotto, ricorda il tovagliolo in cui il contadino portava la merenda sinoira, un pezzo di pane e una fetta di salame o di formaggio, con cui spezzare il lavoro pomeridiano in vigna, ma rimanda anche al fagotto che i Fratelli Durando propongono ai loro ospiti come picnic da consumare negli spazi dell’azienda nei weekend.
Attrattività turistica
Il Consorzio Sistema Monferrato, che ha stretto una collaborazione con Demoela già per “Monferrato, fuma che ’nduma!”, il gioco da tavolo che ha riscosso grande successo, promuove il gaming a fini turistici, tramite il progetto di promo commercializzazione ViA(E) per viaggiare.
“Fagotto. Picnic tra le vigne del Monferrato è quindi un’ulteriore azione per la diffusione di alcuni piatti tipici della cucina e della cultura monferrina” – afferma Andrea Cerrato, presidente del Consorzio Sistema Monferrato – “Crediamo molto nel gioco come fattore di attrattività turistica e stiamo adottando in Monferrato, in Val Bormida e prossimamente nel Biellese il Geocaching, l’evoluzione tecnologica della caccia al tesoro tramite applicazione e georeferenziazione dei beni architettonici o di emergenze di particolare rilevanza. I dati ufficiali sono di assoluto interesse: nel modo ci sono 3 milioni di caches (contenitori di logbook su cui attestare il ritrovamento on site prima di pubblicarlo on line) nascosti in 191 Paesi e a cercarli c’è una comunità che conta oltre 10 milioni di geocachers (giocatori di ogni età, genere e nazionalità). Un modo nuovo per intercettare un pubblico internazionale e un turismo outdoor anche di prossimità, che, trovando le cache, scopre nuovi luoghi”.
Gioco di carte in vendita
Il gioco di carte Fagotto è in vendita a 14,90 euro e si può richiedere direttamente a Demoela (info@demoela.com) o a Sistema Monferrato (info@sistemamonferrato.it), oppure si può acquistare presso l’azienda Fratelli Durando a Portacomaro, e, ad Asti, alla Libreria Alberi d’acqua, all’azienda agricola Agripassione e al bar Sant’Anna di Montiglio e a breve in distribuzione attraverso i canali di Demoela.
I piatti tipici scelti per Fagotto sono: le acciughe al verde, il vitello tonnato, i plin ai tre arrosti serviti al tovagliolo, lo sformato di cardi gobbi di Nizza Monferrato con peperone rosso quadrato di Motta di Costigliole d’Asti, i rabaton tipici alessandrini, e, per finire, amaretti di Mombaruzzo, caritin di Portacomaro e krumiri di Casale Monferrato.
Così come la merenda sinoira si è evoluta in una forma articolata in più pietanze, arrivando addirittura a sostituire la cena, anche il fagotto ha acquisito una nuova versione rural glamour da consumare tra le vigne, magari in agriturismi e aziende agricole, in situazioni conviviali e in scenari agresti piacevolissimi e sovente puntellati dai casot, tipiche piccole strutture un tempo utilizzate a supporto del lavoro nei campi.
Se la merenda sinoira è la madre di tutti gli apericena, il fagotto si sta accreditando come imprescindibile picnic nel Monferrato e il gioco di carte in scatola un’occasione per conoscere curiosità e ricette di qualche piatto della cucina monferrina e soprattutto divertirsi tra amici.
Credits contenuti speciali: i testi sono di Liana Pastorin, la supervisione di Andrea Cerrato, gli spunti sulle ricette di Simona Gallo (Monferrato con Gusto), le fotografie dei contenuti speciali sono di Franco Bello, Archivio Alexala e ViA(E) per Viaggiare.