Filo Diretto

Oltre dieci anni di unità cinofila della Polizia Locale di Alessandria: una storia di impegno e risultati

Dal primo cane Fox a Orso, la Polizia Locale ha costruito un nucleo specializzato e riconosciuto a livello nazionale

Oltre dieci anni di unità cinofila della Polizia Locale di Alessandria: una storia di impegno e risultati

Ospite oggi a Filo Diretto l’agente della Polizia Locale di Alessandria, Grazia Bavuso, che ci ha parlato della nascita e dello sviluppo dell’unità cinofila ad Alessandria.

L’unità cinofila ad Alessandria

La nascita del nucleo cinofilo della Polizia Locale risale al 2011 con Fox, il primo pastore tedesco addestrato presso la Scuola dei Carabinieri di Firenze. Da allora il reparto ha intrapreso un percorso di crescita e specializzazione, culminato nel 2017 con l’ingresso di Orso, un altro esemplare selezionato appositamente per il servizio antidroga.

A guidare questa evoluzione è stata l’agente Grazia Bavuso, oggi l’unica istruttrice donna in Piemonte con abilitazione specifica per l’addestramento di cani antidroga della polizia locale.

L’unità cinofila non opera soltanto ad Alessandria: negli anni ha collaborato con carabinieri, polizia e guardia di finanza in numerosi interventi sul territorio nazionale, ricevendo anche premi e riconoscimenti ufficiali.

L’addestramento 

Per diventare operativi, i cani antidroga seguono un iter di almeno sei mesi. La prima fase riguarda la ricerca di sostanze nascoste in bagagli, veicoli e ambienti; la seconda, ancora più complessa, consiste nell’individuazione sulle persone. Alla base, però, non ci sono solo esercizi pratici: il vero fondamento è il rapporto di fiducia tra conduttore e cane, che diventa un vero e proprio collega in divisa.

I cani vengono addestrati a riconoscere una vasta gamma di sostanze, dalle droghe leggere alle più pesanti, fino ai nuovi composti sintetici. La metodologia si basa su associazioni positive: il lavoro viene percepito come un gioco e ricompensato con palline o bocconi di cibo. È così che si sviluppa un fiuto preciso, capace di indirizzare le forze dell’ordine in operazioni mirate e rapide.

L’agente Bavuso ha poi sfatato alcuni luoghi comuni: i cani non vengono mai esposti direttamente alle droghe, perché potrebbero subire gravi danni. Tutto si basa su odori riprodotti artificialmente e sul rinforzo positivo. Inoltre, l’addestramento non si esaurisce alla scuola: è un esercizio quotidiano che accompagna l’intera carriera del cane.

Grazie a questa formazione, i cani diventano strumenti preziosi nella lotta alla criminalità. E non solo: la stessa metodologia può essere applicata anche ad altre specializzazioni, come la ricerca di esplosivi, denaro falso o persone scomparse.

Lavoro e vita privata

Orso non è soltanto un cane in servizio: è un compagno di vita per l’agente Bavuso, che lo ha cresciuto fin da cucciolo e con il quale condivide anche la vita privata. A casa si mostra docile e affettuoso, mentre in servizio assume un atteggiamento vigile e deciso. Questa doppia dimensione non è un dettaglio secondario: vivere insieme permette di rafforzare la relazione, elemento essenziale per l’efficacia del lavoro. Il controllo e l’obbedienza, fondamentali in un cane di grande stazza e temperamento, si basano proprio su questo rapporto di fiducia reciproca.

Durante le operazioni, come i controlli nei giardini pubblici o all’interno delle scuole, Orso agisce con precisione, segnalando la presenza di sostanze stupefacenti senza mai entrare in contatto diretto. Una professionalità che ha già dato frutti concreti e che la comunità ha imparato a riconoscere.

Con l’aumento delle esigenze operative, l’amministrazione comunale ha già previsto un potenziamento del nucleo. Presto, accanto a Orso, potrebbe arrivare un nuovo cane, forse una femmina, per garantire continuità e rafforzare un servizio ormai considerato indispensabile. Una sfida impegnativa per l’agente Bavuso, ma accolta con entusiasmo e senso del dovere.