ALESSANDRIA

Gdf, operazione Domus: sequestrati beni per oltre un milione di euro ad un noto commercialista

Le indagini sono scaturite a seguito del fallimento di una società di compravendita immobiliare.

Gdf, operazione Domus: sequestrati beni per oltre un milione di euro ad un noto commercialista
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Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Alessandria ha eseguito una misura di prevenzione patrimoniale nei confronti di un commercialista alessandrino.

Sequestro di beni

Le Fiamme Gialle hanno compiuto un sequestro anticipato di beni finalizzato alla confisca sulla base di un provvedimento emesso dal Tribunale di Torino, in accoglimento della proposta avanzata, a seguito delle indagini dei finanzieri, dalla Procura della Repubblica di Alessandria.

L’operazione ha riguardato un patrimonio immobiliare di oltre un milione di euro, formalmente intestato a società immobiliari riferibili alla moglie, veicoli, oltre che molteplici rapporti bancari e quote societarie.
Il sequestro poggia le proprie fondamenta sulla pericolosità sociale prevista dal D. Lgs. n. 159/2011 del professionista che, nel periodo 2013-2019, è risultato indagato o imputato in più procedimenti penali aventi ad oggetto reati predatori, che hanno determinato la formazione di rilevanti provviste illecite con danno di terzi.

Squilibrio tra i redditi dichiarati

Le indagini dei finanzieri hanno consentito di determinare una sperequazione tra i redditi dichiarati al fisco dal commercialista e dal suo nucleo familiare e le spese sostenute per circa euro 3.185.000. Secondo gli inquirenti una condizione riconducibile, allo stato, all’attività contraria alla legge del professionista e ai rilevanti profitti che ne sono conseguiti.

La misura di prevenzione si pone come corollario dell’attività già posta in essere dal Nucleo P.E.F. di Alessandria che, nell’ottobre 2019, aveva tratto agli arresti domiciliari il commercialista per bancarotta fraudolenta, in esecuzione di ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Alessandria, su richiesta sempre della Procura della Repubblica di Alessandria.

Fallimento di una società

Le indagini, scaturite a seguito del fallimento di una società di compravendita immobiliare, avevano portato alla denuncia del commercialista in qualità di amministratore unico, per aver, tra l’altro, sottratto le scritture contabili dell’impresa fallita, tenendo quelle residue in modo da non consentire la ricostruzione del patrimonio e dell’andamento degli affari.

Gli accertamenti dei militari non hanno riguardato solo ipotesi post fallimentari, ma hanno anche permesso di portare alla luce un abile meccanismo truffaldino perpetrato dall’indagato a danno dei propri ignari clienti e ai danni dell’Erario, attraverso l’omesso versamento delle imposte e dei tributi dovuti dai suoi assistiti.

Appropriazione indebita

Dopo le prime querele presentate dai clienti del commercialista al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Alessandria, sono scattate le indagini che hanno consentito di allargare sempre di più la cerchia delle vittime e di quantificare l’appropriazione indebita per 370.000 euro circa.
È stato constatato che il commercialista, approfittando del suo ruolo, nonché della piena fiducia dei suoi clienti, comunicava alle vittime gli importi che avrebbero dovuto versare all’Erario e contestualmente si faceva consegnare tale somma con la promessa che avrebbe provveduto lui stesso al pagamento delle imposte. Ricevuto il denaro, tuttavia, il pagamento delle imposte non avveniva poiché i debiti tributari venivano talvolta compensati con crediti d’imposta risultati inesistenti, talvolta semplicemente non onorati.

A farne le spese oltre dieci soggetti che, nella maggior parte dei casi, hanno scoperto solo durante le indagini la propria reale situazione debitoria, avendo sempre provveduto a pagare regolarmente il commercialista per il successivo assolvimento delle imposte e, in seguito, hanno manifestato la propria pronta disponibilità a collaborare con le Fiamme Gialle di Alessandria.

Successivamente, nel marzo 2020 i finanzieri hanno anche accertato che il professionista, benché agli arresti domiciliari e sospeso dall’ordine dei commercialistiaveva continuato nella propria attività professionale, una situazione che ha indotto l’Autorità giudiziaria a sostituire la precedente misura cautelare con la custodia in carcere.
L’ammontare derivante dalle appropriazioni indebite poste in essere dall’indagato è stato, inoltre, oggetto di verifica fiscale da parte dei finanzieri per il recupero a tassazione quale provento illecito.

Irradiato dall'ordine dei commercialisti

Il soggetto, a seguito delle previste segnalazioni, è stato radiato dall’ordine dei commercialisti di Alessandria e la sua iscrizione al Registro dei Revisori Legali è attualmente sospesa.
Gli esiti dell’attività d’indagine costituiscono un’ulteriore testimonianza del costante presidio economico-finanziario esercitato dai reparti della Guardia di Finanza, in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, nelle investigazioni economico-patrimoniali finalizzate ad aggredire ogni forma di ricchezza illecita a tutela dei cittadini e degli imprenditori rispettosi delle regole.

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