ALESSANDRIA E PROVINCIA

Il Centro Comunale di Cultura di Valenza da ieri è nel Metaverso

Un Metaverso si realizza grazie alla modellazione 3D, con l’uso di diversi software specifici

Il Centro Comunale di Cultura di Valenza da ieri è nel Metaverso
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Valenza è il primo comune in Italia a godere di un bellissimo Centro Comunale di Cultura cittadino che offre mostre e convegni gratuiti; da ieri, 3 gennaio 2023 è anche nel Metaverso.

Un progetto di Francesco M. Cioccolo e Jasmine Celon

Francesco Maria Cioccolo è un esperto del Marketing Digitale e del web 3.0, già noto nella zona per aver seguito alcuni dei progetti di Valenza di successo e speaker a diversi eventi.

Jasmine Celon è una Designer di gioielli, laureata allo IED di Torino con 110 e Lode e Designer presso la ditta Orsini Gioielli; anche lei già nota nel distretto per aver preso parte a diverse iniziative e progetti, realizzando illustrazioni e manufatti (nonché aver seguito in prima persona lo sviluppo tecnico del gioiello “AMO” di Orsini Gioielli presente alla mostra.

Che cos’è il Metaverso?

Come spiegato da Cioccolo sui suoi social e sui giornali, si tratta di uno spazio tridimensionale inserito sul web (come i comuni siti web). Al posto del sito (che fornisce una visione statica), il web può ora ospitare anche spazi dinamici, come è stato fatto in questo caso ricreando il CCC di Valenza e rendendolo visitabile a tutti.

Un Metaverso si realizza grazie alla modellazione 3D, con l’uso di diversi software specifici.
In tal caso la designer Celon ha usato uno dei software più comuni nella gioielleria, ovvero Rhinoceros, in combinazione però anche a Maya, Blender e Spoke.

Perchè è nato il CCC di Valenza nel Metaverso?

Il Dott. Cioccolo ha raccontato che è sempre stato attratto dal Centro Comunale della sua città.
Egli immagina che, grazie a questa sua creazione, donata gratuitamente al Comune e ai suoi cittadini, tutte le persone nel mondo possano visitare il centro e le sue mostre.
Questo ora è possibile, essendo collegato a server irlandesi che ne permettono l’accessibilità a un ampio pubblico.

Inoltre, questo progetto ha due finalità, spiega il Team:

Non è, o meglio, non sarà solo una “second life”, come nella visione di Zuckenberg, un’evoluzione dei social network o il visore oculus.
Il metaverso è già oggi una tecnologia utilizzabile per aziende, cultura o liberi professionisti che permette di far conoscere prodotti, servizi, brand o format culturali a un numero elevato di persone offrendo un esperienza in 3D e facendo comunicare le persone tra loro, in tempo reale, in zone diverse del mondo, ma tutte interconnesse.

L’attenzione delle ditte orafe

Sempre secondo il Team, si presenta un’enorme occasione per le aziende operanti nella gioielleria.
Tutte le aziende solitamente sviluppano un modello in 3D del singolo gioiello prima della sua realizzazione.

Tale gioiello può essere riportato nel metaverso e visionato, anche ad altissima definizione.
Inoltre, sempre con le tecnologie 3D si può ricreare una struttura, fantasiosa (come quella promessa da Bulgari che rappresenterà il suo brand) o reale (come il CCC, appunto).

Questo vorrebbe dire poter ospitare i clienti da tutte le parti del mondo, senza farli spostare.
Mostrare le nuove collezioni, fare brand, fare vivere esperienze uniche e condurre delle trattative commerciali avendo nel Metaverso un commerciale dedicato che si occuperà di mostrare il render 3D al cliente, parlare con lui e procedere all’ordine o all’acquisto sull’e-commerce operando in condivisione schermo.

Studi americani dichiarano infatti che il tasso di conversione (acquisti/visite) di un buon e-commerce gira intorno al 10%, mentre il tasso di conversione avvenuto tramite il metaverso arriva a superare il 90% !

Curiosità ed altri operatori nel settore

L’anno scorso anche BULGARI ha dichiarato che avrà il proprio metaverso, in un mondo fantasioso legato al brand, ricreando archi romani e fontane.
Qui il video: https://www.youtube.com/watch?v=6hbVgnQ2xJk

Quanto può costare?

Cioccolo ha dichiarato che la realizzazione del CCC di Valenza ha impiegato 6 mesi di lavoro ed è stata ricreata l’intera struttura a dimensioni reali grazie a misurometri a laser. (es. nel metaverso si può percepire che la colonna portante è di 10 metri, esattamente come nel reale; oppure l’altezza che si percepisce dai piani).

Ad ogni modo, egli ha dichiarato che tale tecnologia è accessibile anche per una piccola impresa e che i prezzi variano a seconda del progetto. In teoria, si potrebbe realizzare spazi e uffici partendo dai 1.000€.

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