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La falda acquifera alessandrina: una risorsa preziosa da proteggere

A Filo Diretto parliamo di falde acquifere e di come conservare e gestire l’acqua nel territorio alessandrino

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Nella puntata di oggi di Filo Diretto, insieme al presidente di Anga Alessandria Alberto Ielisei, abbiamo affrontato il tema delle falde acquifere e di come conservare e gestire l’acqua nel territorio alessandrino.

L'acqua tra scienza, storia e consapevolezza collettiva

L’intervista esplora la natura affascinante dell’acqua, partendo dalle ipotesi scientifiche sulla sua origine – dal Big Bang o da comete e meteoriti – fino alla sua composizione chimica, che unisce elementi potenzialmente distruttivi ma che insieme rendono possibile la vita.

L’acqua viene raccontata anche come veicolo di relazione e aggregazione per l’umanità, storicamente legata alla nascita di villaggi e civiltà. Si sottolinea quanto spesso venga data per scontata e dimenticata nella quotidianità, mentre è fondamentale per la vita e per ogni passaggio della filiera agroalimentare. L’importanza di sensibilizzare i giovani è evidenziata attraverso le attività didattiche dell’associazione agricola nelle scuole.

La gestione della falda alessandrina

Il secondo macro-tema riguarda l’analisi della falda acquifera nella zona di Alessandria, una delle più ampie d’Italia. Si chiarisce che non si tratta di un “bacino” d’acqua ma di una rete complessa di detriti permeabili che trattengono e rilasciano acqua. Viene evidenziata la difficoltà del territorio piemontese a trattenere l’acqua piovana a causa dell’assenza di dighe e sistemi di rallentamento.

Questo porta a un paradosso: il Piemonte produce acqua ma non riesce a utilizzarla appieno, che finisce così a valle. Si discute anche del ruolo degli agricoltori nel ciclo dell’acqua, spesso accusati ingiustamente di sprechi, ma che in realtà reinseriscono parte dell’acqua nelle falde. Infine, si affronta la necessità di capire l’origine dell’acqua per gestirla meglio, introducendo discipline come l’idrogeologia isotopica.

Clima, territorio e agricoltura rigenerativa

L’ultimo tema riguarda l’impatto dei cambiamenti climatici sull’equilibrio idrico e sul territorio, con particolare attenzione ai fenomeni estremi come le “bombe d’acqua”. La modifica della distribuzione temporale delle precipitazioni causa eventi dirompenti che i suoli – soprattutto quelli cementificati o surriscaldati – non riescono ad assorbire.

L’agricoltura rigenerativa, con tecniche come le cover crop e la disposizione dei filari perpendicolare alla pendenza, viene proposta come strumento di mitigazione. Si tocca anche il tema affascinante dei “fiumi volanti” dell’Amazonia e il valore delle piante nel ciclo dell’acqua atmosferico, ribadendo il ruolo chiave delle foreste e delle coltivazioni estensive.