ALESSANDRIA E PROVINCIA

Numerosi monumenti verranno illuminati in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente

Finora, più di 74 nazioni si sono impegnate a sostenere il movimento e dieci di loro hanno firmato un protocollo d'intesa funzionale a riportare il contenuto organico dei loro terreni agricoli al 3-6%.

Numerosi monumenti verranno illuminati in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente
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La Collegiata di Saint-Gilles a Verrès; i ponti Vittorio, Umberto I, Isabella e Balbis a Torino; la Cupola di San Gaudenzio a Novara; il Palazzo la Gran Guardia a Verona; la Fontana di Nettuno a Trieste; il Palazzo Podestà e Piazza Maggiore  a Bologna; la Cappella di Piazza del Campo a Siena; Palazzo delle Logge di Banchi a Pisa; la Cascata Grande a Isola del Liri (Frosinone); il Municipio a Trevignano Romano;  la Torre Monaldeschi del 1026 a Civitella d’Agliano (Viterbo);  la Fontana Luminosa a L'Aquila; la Torre della Città Metropolitana a Bari; la Torre Civica di Cisternino;  il Municipio e il Castello Aragonese a Taranto,  si illumineranno di verde e blu a sostegno del movimento ambientale internazionale Salva il Suolo.

Luoghi e monumenti iconici d’Italia si uniscono così a molti altri in tutto il mondo, tra i quali le Cascate del Niagara, il Jet D'eau di Ginevra, lo Stadio Olimpico di Montreal, la CN Tower di Toronto, la Philharmonie e la BCEE in Lussemburgo, la BMC a Mumbai.

Una iniziativa di straordinario successo per il movimento Salva il Suolo, che dal suo lancio a gennaio 2022, ha già raggiunto oltre 2 miliardi di persone.

Il Movimento Salva Suolo

Secondo un rapporto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, oltre il 20% del suolo italiano è a rischio di desertificazione. La situazione è più grave nella parte meridionale del Paese dove la percentuale è addirittura del 40%.

Se non cambiamo il modo in cui lo gestiamo, oltre il 90% del suolo potrebbe degradarsi entro il 2050, ha avvertito l'ONU. In tal caso, una conseguente crisi alimentare globale diventerebbe inevitabile.

Salva il Suolo è la risposta a questa crisi: un movimento civile internazionale sorto per ispirare un approccio consapevole alla salvaguardia del pianeta, che punta a coinvolgere almeno 3,5 miliardi di persone (il 60% dell'elettorato mondiale) e a sollecitare politiche governative a lungo termine per rivitalizzare il suolo.

Ad aprile si è tenuto a Roma un concerto in collaborazione con Billboard, dedicato a Save Soil a cui hanno partecipato artisti italiani come Elisa, Malika Ayane, Giovanni Caccamo, Noemi, Brunori Sas, Fabio Volo e Carlo Pastore.

Viaggio in moto per 100 giorni

Il fondatore di Save Soil, Sadhguru, è impegnato in un viaggio in moto in solitaria di 100 giorni e 30.000 km che da Londra (Regno Unito) l’ha portato all'India meridionale e a incontrare funzionari governativi, personalità pubbliche, esperti, influencer e semplici cittadini col proposito di promuovere un cambiamento urgente. È possibile seguire il suo viaggio qui.

Finora, più di 74 nazioni si sono impegnate a sostenere il movimento e dieci di loro hanno firmato un protocollo d'intesa funzionale a riportare il contenuto organico dei loro terreni agricoli al 3-6% (il minimo necessario per coltivare cibo nutriente).

Altri sostenitori del movimento sono:

L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), la Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD), il Programma alimentare mondiale (PAM), il Vaticano, la Lega mondiale musulmana, l'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN). Quindi personalità quali Jane Goodall, il Dalai Lama, Toni Garrn, Anar Dreams, Will.i.am, Carice van Houten, Yann Arthus-Bertrand, il professor Rattan Lal (vincitore del World Food Prize 2020) e molti altri.

"Il degrado del suolo è la sfida ecologica più grande che l'umanità si trova ad affrontare in questo momento. Dobbiamo essere consapevoli che se uccidiamo il suolo, uccidiamo il pianeta. Tutte le altre questioni sono rilevanti, solo se abbiamo un pianeta. L'estinzione del suolo non è solo un'altra sfida ecologica. È una minaccia esistenziale. Se facciamo le cose giuste adesso, possiamo ribaltare significativamente la situazione e rigenerarlo entro i prossimi 15-25 anni".

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