ALESSANDRIA E PROVINCIA

Ospedale riabilitativo Borsalino: affidata alla Cooperativa Sociale il servizio bar

Il direttore generale dell’Azienda, Valter Alpe: "Un tassello per la valorizzazione del Presidio".

Ospedale riabilitativo Borsalino: affidata alla Cooperativa Sociale il servizio bar
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Avviato oggi un progetto di utilità sociale che consente di restituire il servizio bar all’interno dell’Ospedale Borsalino. Un luogo che migliora l’aggregazione per il presidio che si trova a pochissimi chilometri dalla città.

Progetto sociale

La struttura può così contare su un servizio per i pazienti, i dipendenti e gli studenti del Corso di Laurea in Fisioterapia. La nuova apertura rappresenta anche un progetto sociale affidato alla Società Company e Cooperativa Sociale di Alessandria con la finalità di offrire opportunità di lavoro a cittadini che soffrono condizioni di svantaggio ed emarginazione, destinandoli allo svolgimento di varie attività, tra cui proprio quello della ristorazione.

Il direttore generale dell’Azienda, Valter Alpe: "Un tassello per la valorizzazione del Presidio"

“Può sembrare una azione molto semplice riattivare questo servizio, ma è un tassello per la valorizzazione del Presidio per l’umanizzazione delle cure”. “In questo modo - spiega Massimo Corona, Direttore Amministrativo dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria - raggiungiamo più obiettivi. In primis torniamo ad offrire un servizio agli operatori del Borsalino oltre che a tutti coloro che alla struttura fanno riferimento per un momento di ristoro. Viene poi offerta la possibilità di inserimento sociale a cittadini. Inoltre, mi piace ricordare che questi luoghi di aggregazione rappresentano un fattore di umanizzazione delle cure che stiamo sempre più favorendo come direzione strategica”.

Berta: "E' un servizio fondamentale per chi lavora ma anche per chi è ricoverato"

“È un servizio fondamentale per chi ci lavora, ma anche per chi è ricoverato qui per periodi molto lunghi – ricorda Paolo Berta, Presidente dell’Associazione IDEA - soprattutto se non si ricevono visite. Il bar diventa così un luogo per fare aggregazione e passare il tempo. Siamo quindi felici di poterlo inaugurare e, grazie all’inserimento di alcuni ragazzi affetti dalla Sindrome di Down, creare un rapporto produttivo con chi è ricoverato e soffre”.