Parroco di Casale contro i No-Vax: "Chi non è vaccinato non è gradito in questa chiesa"
Il cartello affisso da don Paolo Busto all'esterno della chiesa di San Paolo Apostolo.
Ha fatto grande scalpore il cartello che è stato affisso negli ultimi giorni sul portone della chiesa di San Paolo Apostolo a Casale Monferrato che citava le seguenti parole:
"Chi non è vaccinato costituisce grave pericolo, non è gradito in questa chiesa".
Un'iniziativa portata avanti da don Paolo Busto, parroco della chiesa e direttore del bisettimanale diocesano "La Vita Casalese", da sempre su posizioni in netta opposizione ai No-Vax. L'episodio accaduto a Casale Monferrato fa della chiesa di San Paolo Apostolo la prima in Italia (e forse nel mondo) ad assumere una decisione di questo tipo.
Il cartello: "Chi non è vaccinato non è gradito in questa chiesa"
Una dura presa di posizione da parte di don Paolo Busto, rettore della Chiesa di San Paolo Apostolo a Casale Monferrato, il quale, nei giorni scorsi, ha deciso di attaccare al portone d'ingresso del luogo di culto cattolico un cartello che vietava ai non vaccinati di poter entrare.
Il parroco di Casale non è nuovo ad atteggiamenti di totale opposizione contro chi non si vaccina. Essendo anche direttore del bisettimanale diocesano "La Vita Casalese", nelle pagine del giornale aveva più volte ribadito che con i non vaccinati ci vuole "tolleranza zero". Queste le sue parole pubblicate in un articolo dello scorso 15 luglio:
"Sia ben chiaro: chi non è vaccinato mette a rischio la propria salute (e sono affari suoi) ma soprattutto quella degli altri. E che sia un medico, una infermiera, un’operatrice OSS di una casa di Riposo, un insegnante di scuola elementare o superiore, un sacerdote, un esercente commerciale, una badante e via dicendo, non possono, non devono, non possono essere tollerati nella loro pericolosità".
"Attualmente i ricoveri ospedalieri per il Covid-19 riguardano per il 95% persone non vaccinate. È un dato spaventoso. È ora che lo Stato (a livello di Governo e non di Regioni), senza se e senza ma, sia chiaro ed esplicito e tolga le scuse dei riottosi. 'No Martini, no party'… ebbene, 'no vaccino, no lavoro'. Il nostro Servizio Sanitario Nazionale, tra i migliori del mondo e lodato anche dal Papa, dà l’assistenza gratuita a tutti quelli che sono nel nostro Paese, anche se fossero immigrati irregolari. Però bisogna accettare le regole. E se uno non le accetta, e in una guerra mondiale per la salvezza, non ci sta, certamente sarà ugualmente curato negli ospedali, ma a sue spese. E il costo attuale, per un giorno in reparto Covid-19 è di 1.250 euro, che raddoppia a 2.500 per la terapia intensiva. Al giorno, naturalmente".
Dalle parole, quindi, don Paolo Busto è passato ai fatti.