TORINO - ALESSANDRIA

Piemonte, 400 mila euro alle associazioni pro-vita: insorgono le opposizioni

Chiara Appendino e Sarah Disabato, deputata e capogruppo regionale del M5S: “Volesse davvero aiutare le donne e le famiglie, la Giunta Regionale dovrebbe fare tutto ciò che non ha fatto su sanità e Welfare".

Piemonte, 400 mila euro alle associazioni pro-vita: insorgono le opposizioni
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L’assessore alle Politiche sociali, Maurizio Marrone, ha annunciato che è pronta in Regione Piemonte la delibera di giunta dedicata al cosiddetto provvedimento chiamato “Vita Nascente“, lo stanziamento di 400 mila euro alle cosiddette associazioni pro vita.

“I 400.000 euro già stanziati a bilancio serviranno a sostenere le attività di ascolto e consulenza, attraverso la presenza a sportello programmato nei presidi sanitari, progetti di sostegno alle mamme per almeno i primi mille giorni dei neonati, anche attraverso sostegno economico e gli aiuti materiali e fornitura beni di prima necessità, percorsi di sostegno psicologico.

Interventi dei servizi socio-assistenziali

Saranno previsti altri 60.000 euro destinati a finanziare interventi dei servizi socio-assistenziali di Torino, Novara, Alessandria e Cuneo a supporto della segretezza del parto per le gestanti che abbiano deciso il non riconoscimento del nascituro. “La deliberà di giunta sarà calendarizzata dalla conferenza dei capigruppo nella prima commissione quarta sanità e assistenza utile per essere esaminata prima dell’approvazione in giunta, come previsto dall’emendamento alla legge di bilancio”.

L’annuncio dell’esponente della Giunta Cirio ha sollevato una serie di polemiche dall’opposizione:

“In attesa di vedere il testo definitivo in Commissione Sanità, possiamo già affermare con certezza che dietro alle dichiarazioni dell’Assessore Marrone – che sostiene di voler aiutare le donne che scelgono di abortire per difficoltà economiche – si nasconda null’altro che un’elargizione di contributi alle associazioni antiabortiste” hanno sottolineato Chiara Appendino e Sarah Disabato, rispettivamente deputata e capogruppo regionale del M5S “Volesse davvero aiutare le donne e le famiglie, la Giunta Regionale dovrebbe fare tutto ciò che non ha fatto in questi anni sul capitolo welfare e sanità: dall’abbattimento delle rette degli asili nidi all’incremento dei servizi per la prima infanzia, dai sostegni all’occupazione femminile agli interventi per garantire la presenza di medici non obiettori nelle strutture sanitarie.

 

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