Manifestazione

Scorie nucleari: un fiume di persone ad Alessandria per dire di "no" al deposito

"Ci vuole un bel coraggio per proporre ancora veleni nella nostra zona"

Scorie nucleari: un fiume di persone ad Alessandria per dire di "no" al deposito
Pubblicato:
Aggiornato:

Una grande manifestazione contro l'ipotesi di realizzare in provincia di Alessandria un deposito, in cui ospitare le scorie radioattive provenienti dalle dismesse centrali nucleari e contestualmente quelle ospedaliere, ha animato il centro di Alessandria sabato 6 aprile 2024.

Grande partecipazione

Moltissimi i cittadini, i rappresentanti dei comitati e delle associazioni di categoria, i sindaci e i rappresentanti delle pubbliche amministrazioni che hanno preso parte alla manifestazione: gli organizzatori parlano di quasi 2mila presenze.

manifestazione contro deposito scorie 9
Foto 1 di 7
manifestazione contro deposito scorie 7
Foto 2 di 7
manifestazione contro deposito scorie 6
Foto 3 di 7
manifestazione contro deposito scorie 5
Foto 4 di 7
manifestazione contro deposito scorie 4
Foto 5 di 7
smart
Foto 6 di 7
manifestazione contro deposito scorie 1
Foto 7 di 7

A sostenere le le loro istanze anche nomi di richiamo nazionale come la cantante Ornella Vanoni e l'ex calciatore Roberto Bettega.

Tutti uniti con un solo intento: tenere il deposito nazionale di scorie nucleari lontano dai confini della provincia alessandrina, un territorio che ha già pagato un prezzo molto caro in termini di inquinamento ambientale e ripercussioni sulla salute dei cittadini (si legga alla voce "amianto", e non solo).

Le cinque aree individuate e le ragioni del "no"

Sono cinque le aree della provincia identificate come siti potenzialmente idonei ma per le centinaia di persone scese in strada sabato nessuno lo sarebbe realmente.

Il prossimo 13 aprile scadrà il termine per presentare eventuali autocandidature (val la pena ricordare che nelle scorse settimane il comune di Trino ha ritirato la sua). A quel punto partiranno le valutazioni.

Intanto amministratori locali, associazioni, società civile si stanno facendo sentire con decisione.  Nulla infatti è ancora stato deciso; il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato sul sito istituzionale l’elenco di 51 aree presenti nella Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI). In questa carta, tra i siti ritenuti più idonei, ce ne sono ben 5 della provincia di Alessandria.

"Impediamo che questo avvenga, diciamo no! - spiegano i promotori della manifestazione di sabato scorso - Il deposito sarà grande come circa 200 depositi di campi da calcio e sarà idoneo a stoccare 78.000 metri cubi di scorie nucleari ospedaliere e di alcune industrie,
definiti a bassa intensità, perché dimezzano la loro radioattività “solo” dopo circa 300 anni. Inoltre il deposito sarà anche il contenitore di 17.000 metri cubi di rifiuti radioattivi definiti ad alta intensità, provenienti dalle centrali nucleari italiane dismesse, che per perdere la propria pericolosità necessitano milioni di anni. Un deposito misto di questo tipo non esiste in nessun altro posto nel mondo! Accettare questo deposito significa condannare la nostra terra ad essere la discarica nucleare d’Italia! Significa condannare noi e le generazioni future".

"Certamente ci vuole un bel coraggio - prosegue chi si oppone a questa eventualità - e una bella faccia tosta per proporre ancora veleni nella nostra zona. Da tempo il nostro territorio è utilizzato come spazzatura: abbiamo già dato e continuiamo a dare con un tasso spaventosamente alto di tumori e patologie che colpiscono la popolazione a causa dei veleni prodotti dalla logica del profitto, abbiamo un territorio devastato e sfruttato da anni di inquinamento dell’Acna di Cengio, dell’Ecolibarna di Serravalle, dell’Eternit a Casale, passando per discariche chimiche, senza contare che ancor oggi abbiamo l’attività del Polo Chimico a Spinetta, che tra le altre cose è il maggiore produttore d’Europa del Pfas a catena corta".

Seguici sui nostri canali