Si avvicina la data del 25 novembre, in cui viene ricordata la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e si moltiplicano, come ogni anno, iniziative e azioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.
Le iniziative del centro Me.dea
La Giunta regionale del Piemonte ha approvato i criteri per destinare 500.000 euro al rafforzamento della rete antiviolenza sul territorio, con l’obiettivo di realizzare nuovi Centri e potenziare i servizi esistenti. Intanto anche da Alessandria arriva forte il messaggio di chi opera, quotidianamente, per accogliere e salvare donne maltrattate.
I primi dati del 2025
Al 31 ottobre, il centro antiviolenza Me.dea ha accolto 260 donne, con un amento rispetto allo scorso anno del 23,2%. Un numero che, lo scorso anno, il centro alessandrino non ha raggiunto nemmeno al 31 dicembre e che dimostra come le donne inizino a trovare il coraggio e il desiderio di affrancarsi da una relazione violenta, sapendo che c’è un posto dove possono essere accolte e ascoltate.
Continua il trend di crescita della fascia più giovane dai 18/29 anni, che sono il 28,5%, mentre dai 40/49 anni sono il 25,4%. Per il 66% si tratta di donne italiane.
“Le giovani tendono a restare meno in relazioni violente anche se preoccupano molto in dati che e le ricerche che indicano una crescita delle relazioni violente tra giovanissimi. – spiegano dal centro antiviolenza – Anche qui il lato positivo è che prima avviene la richiesta di aiuto meno rischio c’è per i figli di essere sottoposti alla violenza assistita e diretta”.
Le donne che hanno avuto accesso al centro in “Codice rosso” sono aumentate rispetto al 2024 del 56,50%.
Il centro, infatti, ha sempre a disposizioni due ore alla settimana che vengono lasciate sempre libere per le richieste di accesso in urgenza dei “Codici Rossi” inviati dalle Forze dell’Ordine e di servizi.
Sono disponibili 2 operatrici che hanno la competenza per somministrare il S.A.R.A., strumento diagnostico che serve all’analisi del rischio, cioè stabilire quale sia il livello di pericolosità in cui si trova la donna al momento dell’accesso.