Agricoltura

Vendemmia minacciata dal Decreto Trasparenza

Per via dei nuovi adempimenti per l'assunzione di personale.

Vendemmia minacciata dal Decreto Trasparenza
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La vendemmia a rischio per nuove assurde norme burocratiche, questo l'allarme lanciato da Confagricoltuta Cuneo, ma che ovviamente riguarda anche Monferrato ed Alessandrino. Secondo l'associazione le aziende vitivinicole che devono anticipare la vendemmia a causa della siccità, non hanno il tempo materiale per adeguarsi alle nuove modalità di assunzione degli stagionali previste del Decreto Trasparenza.

"In Italia facciamo di tutto per complicarci la vita"

“Continuiamo a parlare di semplificazione e sburocratizzazione, ma tutte le volte che si tratta di applicare una direttiva europea facciamo di tutto per complicarci la vita, rendendo sempre più difficile il lavoro degli imprenditori”. Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo, interviene sulle criticità operative derivanti dall’applicazione del decreto legislativo 27 giugno 2022, numero 104, il cosiddetto “Decreto Trasparenza”, che regolamenta gli obblighi informativi che i datori di lavoro sono tenuti a fornire ai lavoratori, a partire dal prossimo 13 agosto.

"No allo sfruttamento, ma occorre flessibilità"

“Gli agricoltori - dichiara Allasia - vogliono rispettare le leggi e collaborare in modo fattivo al contrasto dello sfruttamento e a qualsiasi forma di discriminazione in ambito lavorativo, ma occorre tener presente la realtà in cui operano le imprese del settore primario e la specificità del lavoro agricolo: la variabilità della programmazione del lavoro e l’ammontare minimo delle ore retribuite garantite, per fare un esempio, sono estremamente complicate da determinare in agricoltura, soprattutto nei periodi di raccolta quali la vendemmia, che quest’anno sarà anticipata già al mese di agosto”.

A parere di Confagricoltura anziché applicare la direttiva in modo così burocratico sarebbe necessario individuare percorsi che consentano di tenere in considerazione le diverse tipologie di lavori agricoli e accelerare in modo deciso sui processi di semplificazione e di digitalizzazione di cui tanto si parla, ma che continuano a rimanere il più delle volte inattuati.

"Non c'è tempo per adeguarsi"

È necessaria una proroga del provvedimento, come ha chiesto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti con una lettera indirizzata al ministro del lavoro Andrea Orlando. “La proroga è necessaria anche in considerazione della situazione eccezionale che sta caratterizzando l’annata agraria - puntualizza Giansanti -. A causa della siccità le operazioni di raccolta devono essere anticipate così come la programmazione delle assunzioni di lavoratori stagionali. Non c’è materialmente il tempo per dare puntuale seguito ai nuovi adempimenti e le imprese rischiano gravi sanzioni. Non intendiamo mettere in discussione gli obiettivi del decreto legislativo citato, che condividiamo, ma abbiamo profondi dubbi sulla scelta delle modalità operative che risultano eccessivamente onerose per il settore agricolo nel quale prevale il lavoro stagionale”.

Rischio di contenziosi e sanzioni

“Non vogliamo essere disfattisti – sostiene Allasia – ma se non si arriverà a un rinvio delle disposizioni la prossima vendemmia partirà sotto pessimi auspici per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro. La situazione è già delicata e si deve evitare di esasperare gli imprenditori con provvedimenti per molti versi assurdi: far entrare in vigore un provvedimento alla vigilia di Ferragosto, con la vendemmia alle porte, vuol dire esporre gli agricoltori a rischio di contenziosi e sanzioni. Con un po’ di buon senso si deve evitare questa ulteriore difficoltà alle imprese e per questo invitiamo i parlamentari che nelle prossime settimane si rivolgeranno all’elettorato a tenere in maggiore considerazione i reali problemi delle imprese, intervenendo nei confronti del governo perché non si producano danni facilmente evitabili”.

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