ALESSANDRIA-GENOVA

Via agli espropri, se necessario, per realizzare la mega recinzione contro la peste suina

Nella giornata di ieri è stato scoperto un primo caso di PSA a Roma.

Via agli espropri, se necessario, per realizzare la mega recinzione contro la peste suina
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Sono iniziati nell'Alessandrino i sopralluoghi per installare le recinzioni per arginare il contagio da peste suina. Sarà un mega reticolato da 230 km tra le province di Alessandria, Cuneo e Genova (coinvolgerà i territori di ben 22 Comuni): sarà costituito da una rete metallica a maglia sciolta alto circa un metro e mezzo, sorretta da un palo di legno o di ferro ogni 2 metri (dove non si riuscirà a posizionarla, si procederà comunque con un filo elettrificato).

Il tracciato definitivo verrà stabilito con gli amministrazioni locali per tenere conto delle specificità dei territori, compresi eventuali espropri che il commissario straordinario potrà effettuare dietro pagamento di un indennizzo. I tempi dovrebbero essere brevi, partirà probabilmente nell'arco di 10-15 giorni. Il primo Lotto partirà dai Comuni di Molare e Ponzone dov'è più alto il rischio che i cinghiali infetti migrano verso altre zone allargando l'area del contagio.

Dove si inizierà

I primi comuni che vedranno l'inizio dei lavori per la costruzione della barriera sarà quello di Molare insieme a Ponzone. Al contempo, i cantieri apriranno anche in alta Val Borbera, a Mongiardino Ligure e Rocchetta Ligure.

"Sono le aree della provincia – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa al quotidiano La Stampa – maggiormente interessate dalla presenza di casi di cinghiali trovati positivi alla Psa. I lavori saranno assolutamente condivisi con i sindaci per accogliere le loro osservazioni come e dove installare la recinzione nei loro territori".

La Regione Piemonte intanto è pronta a percorrere la strada degli espropri per far fronte alle divergenze con chi è contrario alla realizzazione della super recinzione, necessaria, come detto, per il contenimento della PSA.

I comuni interessati

I comuni interessati dai lavori per la realizzazione sono: Molare, Ponzone, Cavatore, Acqui, Strevi, Rivalta Bormida, Montaldo Bormida e Predosa. La barriera proseguirà verso Fresonara e Basaluzzo, poi Pozzolo, Tortona, Villalvernia, Cassano, Sardigliano, Stazzano, Borghetto, Cantalupo, Rocchetta, Albera e Mongiardino.

Recinzione

Il virus corre

Il primo caso di peste suina in Piemonte è stato scoperto, grazie una carcassa di cinghiale rinvenuta ad Ovada, in Provincia di Alessandria, l'8 gennaio 2022. Da allora i casi sono aumentati sempre di più, portando con sé una serie di conseguenze sia sul piano economico che su quello politico. Attualmente i casi di peste suina tra le due regioni salgono a 110. Un numero importante che inevitabilmente salirà ancora nelle prossime settimane se l'effetto della maxi recinzione (una volta costruita) non darà i risultati sperati.

Intanto è stato rilevato il primo caso di peste suina nel centro Italia, in particolare a Roma. A renderlo noto, il commissario straordinario per l'emergenza, Angelo Ferrari.

"Sì, c'è un caso - dice contattato telefonicamente dall'Ansa - la zona dovrebbe essere quella del parco dell'Insugherata. Stiamo effettuando i controlli necessari. Se confermato si tratterebbe del primo caso di peste suina, malattia virale che colpisce maiali e cinghiali, fuori dall'area sino a ora interessata, ovvero quella che va dalla provincia di Genova e si estende in direzione del Piemonte fino a Serravalle Scrivia, nell'Alessandrino".

La posizione della Coldiretti

Sulla vicenda è intervenuta nuovamente la Coldiretti:

"Serve responsabilità delle Istituzioni per un intervento immediato al contenimento della popolazione dei cinghiali che hanno invaso campagne e città fino alla Capitale con danni economici per gli allevatori e rischi per la sicurezza dei cittadini". È quanto afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, in riferimento al caso di peste suina africana a Roma, molto lontano dai focolai accertati tra Piemonte e Liguria. "Abbiamo più volte evidenziato - afferma Prandini - il rischio della diffusione della Peste Suina Africana attraverso i cinghiali e la necessità della loro riduzione numerica attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 con l'articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette. Siamo infatti costretti ad affrontare una grave emergenza sanitaria perché - precisa Prandini - è mancata l'azione di prevenzione come abbiamo ripetutamente denunciato in piazza e nelle sedi istituzionali di fronte alla presenza in Italia di più di 2,3 milioni di esemplari, arrivati numerosi anche nella Capitale".

Nella provincia di Roma, stima la Coldiretti, si calcola la presenza di oltre 20 mila cinghiali che, oltre a distruggere i raccolti e spaventare i cittadini, rappresentano anche un danno economico concreto per le misure di contenimento della commercializzazione che scattano dopo l'accertamento del contagio. A preoccupare è, continua Prandini, "l'immobilismo delle Istituzioni dopo i casi individuati in Piemonte ed in Liguria con il rischio concreto che l'emergenza si allarghi ad altre regioni limitrofe dove si concentra la norcineria nazionale che è un settore di punta dell'agroalimentare made in Italy grazie al lavoro di circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione con un fatturato che vale 20 miliardi". La Peste Suina Africana, spiega infine Coldiretti, può colpire cinghiali e maiali ed è altamente contagiosa e spesso letale per questi animali, "ma non è, invece, trasmissibile agli esseri umani e nessun problema riguarda la carne. A oggi i casi individuati di positività riguardano solo cinghiali e nessun maiale - conclude la Coldiretti - è stato contagiato in Italia dalla Psa".

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