Acqui Terme, Act Consumatori: "La Regione prenda in mano le redini delle terme"
Antonucci: "Il tempo passa ed il futuro del termalismo acquese è ancora fumoso. La Provincia non sembra in grado di amministrare l’affare"

L'Act Consumatori interviene in merito al futuro ancora incerto del termalismo acquese ed esorta la Regione a prendere in mano la gestione delle concessioni termali.
Il futuro delle terme
Per l'Act Consumatori non c'è più tempo ed il futuro del comparto termale acquese è ancora "fumoso". Mentre è prossima la scadenza della concessione “Città di Acqui Terme”, entro un anno toccherà alle altre due, "La Bollente" e "Vascone".
«Su queste tre concessioni, da anni nelle mani di un privato colpevolmente disinteressato, poggia la frustrazione della comunità acquese ma anche la speranza di un futuro rilancio economico – commenta il presidente di Act Consumatori, Massimo Antonucci – La Provincia pare incapace di gestire un affare di tali dimensioni. Poco si sa delle iniziative istruite, ancor meno della visione programmatica che l’ente (volente o nolente titolare del potere decisionale) vorrebbe seguire per la gestione delle autorizzazioni allo sfruttamento delle acque sulfuree in scadenza. La questione termale ha bisogno di alta competenza ed al momento Palazzo Ghilini sembra ne sia sprovvisto. Che fine hanno fatto i 160 mila euro stanziati dalla Regione Piemonte per "lo studio su giacimenti e fonti termali"?».
Act Consumatori esorta tutti a non indugiare: «La Regione avochi a sé la gestione delle concessioni termali perché di importanza strategica per tutto il Piemonte – sollecita Antonucci – Condivida con gli Acquesi le tappe di questa cruciale fase della vita cittadina, perseguendo linee di sviluppo che possano restituire le Terme agli Acquesi ed il diritto alla Sanità ai tanti malati di tutta Italia ai quali in questi anni è stato negato. Non c’è più tempo da perdere; basta imprenditori avventurieri! E’ ora di agire».