Lotta allo spaccio

Arrestati spacciatori con mezzo chilo di cocaina e due machete

Sono stati tratti in arresto nella serata di ieri, domenica 8 novembre 2020, tre cittadini di nazionalità marocchina e un 45enne italiano.

Arrestati spacciatori con mezzo chilo di cocaina e due machete
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Mezzo chilo di cocaina, per un ammontare di oltre 50mila euro, e due grossi machete. E' questo quanto sequestrato dai Carabinieri delle Sezioni Operative delle Compagnie di Alessandria e Acqui Terme ai danni di quattro spacciatori nell'Alessandrino. In manette sono finiti tre cittadini di nazionalità marocchina, tra i 34 e i 39 anni, e un 45enne italiano residente nell'ovadese.

Arrestati spacciatori con mezzo chilo di cocaina e due machete

Aessandria e Acqui (1)
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Aessandria e Acqui (3)
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Aessandria e Acqui (5)
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Ennesimo colpo inferto dai Carabinieri allo spaccio di sostanze stupefacenti. Nella serata di ieri, domenica 8 novembre 2020, sono stati arrestati quattro spacciatori, ritrovati in possesso di mezzo chilo di cocaina che era destinata alla "piazza" dell'Alessandrino. In manette sono finiti tre cittadini di nazionalità marocchina, D.J, 34enne; S.E.H, 38enne e B.E.M., 39enne, tutti residenti e/o domiciliati in provincia di Milano, già noti alle Forze dell’Ordine e un 45enne di nazionalità italiana, G. G., residente nell’ovadese, anch’egli censurato. I quattro indagati sono stati ritrovati anche in possesso di due grossi machete.

Le indagini dei carabinieri

Le indagini condotte dai Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Alessandria e con il supporto info-operativo della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA), hanno permesso di arrestare, nella serata di ieri, domenica 8 novembre 2020, quattro spacciatori per i reati di detenzione ai fini di spaccio e porto abusivo di armi od
oggetto atti ad offendere. Collaudato il modus operandi, che privilegiava ancora una volta, le zone boschive e le aree campestri nei pressi di Predosa (AL), caratterizzate da spazi aperti con ampie vie di fuga in prossimità dell’autostrada A26, lontano da occhi indiscreti, ma non dall’attenzione dei Carabinieri, i quali, con meticolosa perseveranza, mirati servizi di osservazione, pedinamenti e attività tecniche, hanno individuato i diversi soggetti che, in brevissimo tempo, erano "scesi" dall’hinterland milanese ed avevano “rimpiazzato” i pusher arrestati solo il 16 settembre scorso.

L'ostinazione degli spacciatori

Dopo l’operazione "Talpona 2020", portata a termine nella scorsa metà di settembre, con l’arresto di 8 persone ed il sequestro di oltre 6 etti di droga, tra cocaina, eroina ed hashish, questa operazione va a sottolineare l'ostinazione di quelle che non possono non ritenersi "agguerrite" organizzazioni criminali che, incuranti dei colpi inferti loro dalle Forze dell’Ordine. Così, nonostante il perdurare della pandemia da COVID-19, gli spacciatori erano tornati nella stessa zona, "riappropriandosi" della piazza di spaccio, segno di quanto proficua fosse ritenuta l’attività illecita, tanto da far passare in secondo piano sia il rischio di venire arrestati, sia quello di poter contrarre il Covid-19.

Anche in questa circostanza, oltre alla cocaina, purissima, sono stati sequestrati anche due grossi machete, utilizzati tanto per aprirsi varchi nella vegetazione, quanto per potersi difendere da eventuali “concorrenti”. L’ingente quantità di droga sequestrata, una volta “tagliata” e venduta al dettaglio avrebbe fruttato al gruppo criminale oltre 50mila euro.

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