Arrestato 75enne per stalking, in passato aveva ucciso moglie e figlia
Dopo quasi 30 anni di carcere era andato a vivere in un paesino piemontese con l'intento di rifarsi una vita.
Dopo quasi 30 anni di carcere era andato a vivere a San Michele Mondovì (Cn) con l'intento di rifarsi una vita, ma nel paesino Cuneese ha preso di mira un'altra donna molto più giovane di lui.
Un passato macchiato da un doppio omicidio
Avevamo dato la notizia lunedì 25 marzo: A 75 anni è stato arrestato per stalking, oggi è noto il nome dello stalker ed emerge un passato torbido.
Flavio Bisaglia che oggi ha 75 anni, era arrivato a San Michele Mondovì non appena terminato di scontare una pena di quasi 30 anni di reclusione per un terribile doppio omicidio, quello di sua moglie e della figlia di lei.
Dal 2017 Flavio Bisaglia vive nell’appartamento di una casa popolare in quel paesino di appena due mila anime, l'uomo inizia quasi subito a perseguitare la vicina di casa, una donna di quarantanni, ben voluta da tutti in paese.
Prima con scuse banali cerca di instaurare un rapporto conviviale, la ferma per strada, va sul posto in cui lavora lei, poi le sue attenzioni iniziano a diventare sempre più assillanti tanto da pedinarla. La donna lo ritrova sempre davanti a lei, ovunque, percepisce la sua ossessività e impaurita si confida con familiari e amici, unica soluzione è scortarla in ogni suo movimento ma presto la situazione diventa invivibile. La donna non vive più in modo sereno, arrivano i primi attacchi di panico fino ad un vero e proprio crollo fisico e psicologico tanto da finire in ospedale.
La storia di quelle due vite spezzate 28 anni fa
A tutti Bisaglia sembrava una persona normale. Un uomo riservato, che viveva con la compagna, la figlia di lei e la bimba di cinque anni venuta al mondo dalla nuova relazione. Nei giorni e nelle settimane successivi alla tragedia è emerso che l’uomo era geloso, ossessionato dalla possibilità che Roberta Morin lo lasciasse. Le scenate di gelosia erano sempre più frequenti e, in un’occasione, la donna e la figlia Paola, che aveva cercato di difendere la madre, erano finite all’ospedale.
Qualche giorno prima di essere uccisa, Roberta aveva annunciato a Luigi l’intenzione di andarsene. Ma non riuscì mai a mettere in atto quel disperato tentativo di salvare se stessa e Paola. Quel 25 febbraio, Flavio prese il coltello e colpì la compagna, un fendente le tranciò la giugulare e Roberta morì dissanguata. Anche per Paola, la cui unica colpa era stata quella di essere ancora intervenuta a difesa della mamma, la morte fu lenta, per dissanguamento, a seguito della recisione dell’arteria femorale, all’altezza dell’inguine.
In paese non voglio quell'uomo
Il pm di Cuneo chiede e ottiene la custodia cautelare in carcere per Bisaglia, i cui pesantissimi precedenti sono fonte di ulteriori preoccupazioni. Ora si trova presso la casa circondariale di Cuneo, ma in paese c'è la preoccupazione per quando il settantacinquenne tornerà in libertà.
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