Sulla linea ferroviaria di Nizza arrivano di treni all’idrogeno?

I treni a basso impatto ambientale potrebbero essere utilizzati sulla tratta ferroviaria sospesa come area sperimentale.

Sulla linea ferroviaria di Nizza arrivano di treni all’idrogeno?
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La proposta è quella di rendere la tratta ferroviaria sospesa un’area sperimentale in cui far correre i treni a basso o zero impatto ambientale.

Proposti “treni d’avanguardia” sulla linea ferroviaria di Nizza

Rendere la tratta ferroviaria sospesa, che passa dalla stazione nicese e potrebbe collegarla con Alessandria e Castagnole delle Lanze, un’area sperimentale in cui far correre i treni a basso o zero impatto ambientale. È questa la proposta del Comitato Strade Ferrate di Nizza Monferrato, per voce del suo referente Giacomo Massimelli: «Lanciamo la proposta a Regione Piemonte, Trenitalia ed RFI, con l’obiettivo di guardare al futuro. La Alessandria-Castagnole delle Lanze potrebbe diventare una linea ferroviaria sperimentale su cui far circolare treni come quelli a combustione a metano o idrogeno che già circolano in alcune regioni in Italia ed Europa».

Per integrare il treno storico

La proposta del Comitato andrebbe a integrare l’offerta del treno storico, grazie a cui è stata riaperta una parte della tratta per un servizio di tipo turistico (collegato con Asti), mentre rimane presumibilmente un sogno ogni prospettiva di riavere il servizio per i pendolari. L’intera linea Alessandria-Castagnole delle Lanze fu dismessa anni fa – tra le proteste della cittadinanza – e affidata alle province e di conseguenza ai consorzi di autotrasporto.

La presenza di treni sperimentali, secondo Massimelli, andrebbe a colmare la lacuna:

"Si potrebbe creare un connubio virtuoso unendo un paesaggio unico, Monferrato Astigiano e Langhe, con l’innovazione tecnologica ferroviaria a zero emissioni, insieme alla storia delle Ferrovie italiane che ha un importante padre “ottocentesco” in Bartolomeo Bona, nato a Nizza Monferrato".

La porta per entrare nell’Unesco/Langhe

La considerazione del Comitato è anche geografica:

"Oltre al discorso essenziale delle esigenze dei pendolari, occorre prendere atto che la Porta grande del turismo per entrare nei territori Unesco Monferrato/Langhe è la stazione di Alessandria, perché collegata con Milano e Genova e con il polo turistico oramai ampiamente affermato di Serravalle; Asti da questo punto di vista è una direttrice meno importante".

Un ampliamento della tratta del treno storico potrebbe al contempo avvicinarsi nuovamente ai paesi lungo la linea sospesa:

"Per la primavera ed estate di quest’anno, con Regione e Fondazione FS si stanno organizzando diversi treni storici. In alcuni casi potrebbero arrivare fino ad Incisa Scapaccino e magari Castelnuovo Belbo, riaprendo un tratto ancora chiuso della linea e conquistando così ancora qualche chilometro di linea verso Alessandria".

Obiezioni alle possibili criticità

Massimelli obietta in anticipo riguardo a possibili criticità tecniche di un simile progetto:

"Le questioni di sicurezza sollevate in merito alla linea, dall’Agenzia competente, rischiano di essere, in realtà, più questioni burocratiche e di “etichette” di sistemi di sicurezza piuttosto che di problemi effettivi".

Il referente del Comitato Strade Ferrate conclude con una frecciata rivolta alla politica:

"Vorrei manifestare soddisfazione per il fatto che, ora, anche il Presidente della Provincia di Asti Marco Gabusi stia riscoprendo l’importanza dei treni dopo essersi distratto, per diversi anni, con le biciclette e i bus".

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