Crisi orafa: i sindacati sollecitano accordo territoriale a difesa di lavoratori e produzione
Fim, Fiom e Uilm: "Disponibili ad avviare un confronto costruttivo con tutti i soggetti interessati"

Fim, Fiom e Uilm di Alessandria ribadiscono la necessità un accordo di territorio che difenda e mantenga il tessuto produttivo del comparto orafo valenzano.
Crisi del settore orafo
I sindacati segnalano che, dopo il Consiglio Comunale aperto di lunedì 17 febbraio a Valenza, non hanno più registrato alcun elemento di continuità rispetto al tema. "Siamo in attesa di conoscere quali saranno, come e quando agiranno, le varie commissioni che si erano ipotizzate in quella riunione. - spiegano - Ad oggi le aziende contoterziste hanno in carico meno del 20% degli ordini rispetto all’anno scorso, alcune sono addirittura sotto questa soglia da mesi. La situazione di emissioni di ordini da parte dei grandi brand ai contoterzisti potrebbe rimanere bloccata fino alla fine dell’anno 2025, è evidente che lo stato di difficoltà permane in un contesto di trasformazione che va necessariamente gestito e non demonizzato".
I sindacati aggiungono che "fra gennaio e febbraio 98 aziende hanno sottoscritto accordi FSBA, che corrispondono ad una platea potenziale di 600 lavoratrici e lavoratori, gli accordi nel mese di febbraio sono stati 80, da gennaio ad oggi 6 aziende orafe per un totale di circa 60 dipendenti hanno superato le 100 giornate di FSBA nel biennio mobile. E’ evidente che la situazione di difficoltà sul territorio stia proseguendo, ed è impensabile accettare che questa fase venga gestita con riduzioni d’orario, permessi non retribuiti, senza utilizzare, o utilizzando solo in parte gli ammortizzatori sociali a disposizione".
Pertanto, le organizzazioni sindacali rinnovano la propria disponibilità ad avviare un confronto costruttivo con Regione Piemonte, Amministrazioni Comunali di tutti i territori interessati, Associazioni Datoriali e consulenti del lavoro, per affrontare congiuntamente le sfide attuali del comparto orafo valenzano. "L’obiettivo principale è quello di individuare soluzioni per creare le condizioni ottimali alle grandi, medie e piccole realtà lavorative del territorio." - concludono Fim, Fiom e UIlm.
La preoccupazione di Ravetti
Il vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Domenico Ravetti, condivide le preoccupazioni dei sindacati: "Negli incontri in Regione Piemonte erano stati assunti impegni precisi per il rilancio del comparto orafo e per il sostegno dei lavoratori. Purtroppo, dobbiamo costatare che il tempo passa ma a quegli impegni non è stato ancora dato seguito con azioni concrete".
"Condivido le preoccupazioni dei sindacati, che hanno ragione nel sostenere che non si può pensare di affrontare questa crisi senza utilizzare appieno gli ammortizzatori sociali. - prosegue Ravetti - La priorità irrinunciabile, lo ribadisco, è che nessun lavoratore deve essere licenziato. Occorre che tutti, in primis la Regione ma anche le imprese, facciano un deciso sforzo in tal senso e l’accordo di territorio richiesto da Fim, Fiom e Uilm potrebbe rappresentare un utile passo in avanti".