Crisi Pernigotti, il 30 marzo tavolo al Mise per decidere il futuro dell'azienda
L'assessora Chiorino: "Sono molto preoccupata dall’imminente scadenza della cassa integrazione dei lavoratori".
Sono settimane travagliate per i lavoratori dell'Alessandrino, impegnati alla Pernigotti. Il Mise ha convocato, per il 30 marzo 2022, il tavolo sulla vertenza della storica azienda dolciaria di Novi Ligure (Alessandria), da oltre due anni di proprietà del gruppo turco Toksoz.
Consiglio Comunale aperto
Qualche settimana fa, c'è stato un Consiglio comunale aperto a Novi Ligure dedicato proprio all’emergenza Pernigotti, seguito poi da una prima assemblea dei lavoratori insieme alle rappresentanze sindacali.
"L’impegno del Mise - dice Raffaele Benedetto Flai Cgil - era quello di convocare rappresentanti dei lavoratori e proprietà della Pernigotti entro il mese di gennaio. Ma nulla si è mosso e la cassa integrazione per i dipendenti scade a giugno. Vogliamo incontrare la proprietà per capire se ci sono e a che punto sono le trattative di cui hanno parlato".
L'assessora Chiorino: "Sono molto preoccupata"
“Sono molto preoccupata dall’imminente scadenza della cassa integrazione dei lavoratori: ecco perché ho ritenuto necessario sollecitare i ministeri. Un atteggiamento vago da parte dell'azienda non è più tollerabile. Ai lavoratori posso garantire che non abbasserò mai la guardia e che farò il possibile affinché la Pernigotti possa tornare ad essere quell'eccellenza che è sempre stata, anche grazie alle persone che, con il loro prezioso know how, lavorano con passione e professionalità nello stabilimento di Novi. La Pernigotti rappresenta un marchio storico dell’industria dolciaria italiana e, nel novembre scorso, l’azienda, proprio in sede ministeriale, si era impegnata ad attuare un piano di investimenti importante. Ad oggi la situazione, però, è preoccupante, ecco perché urge un monitoraggio strettissimo e a tutti i livelli istituzionali”.