L'emergenza

Ennesima aggressione in carcere a Torino: agente colpito durante la messa

Un'altra aggressione ai danni di un agente alla Casa Circondariale Lorusso e Cotugno di Torino, colpito con un pugno da un detenuto

Ennesima aggressione in carcere a Torino: agente colpito durante la messa
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Continue aggressioni nella carceri piemontesi e il sindacato chiede maggior supporto da parte del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria.

La situazione nel carcere di Torino

L’ultima questa mattina al carcere Lorusso e Cutugno di Torino, dove un agente della polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto che gli ha sferrato un pugno in faccia. L'uomo, secondo quanto denunciato in una nota dall'Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria, è stato colpito durante la messa: l'agente è stato accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale Maria Vittoria. Al momento è in osservazione presso il nosocomio in attesa dell’esito del risultato della tac.

L'Osapp sottolinea che si tratta dell'ottava aggressione avvenuta nel carcere del capoluogo piemontese dall'inizio dell'anno, con dodici agenti feriti. Lo scorso 8 marzo, sempre nel carcere del capoluogo piemontese, si era verificata un'altra grave aggressione ai danni di cinque agenti. "Un attacco brutale che ha messo in serio pericolo le loro vite: il detenuto ha aggredito i poliziotti con una ferocia indescrivibile, rischiando di ucciderli. - ha commentato l'Osapp - Tutti e cinque gli agenti sono stati trasportati d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Martini di Torino. Due di loro sono in condizioni gravissime: uno dovrà subire un intervento chirurgico d’urgenza per un’ernia inguinale bilaterale che dovrà essere effettuato entro due mesi, mentre l’altro ha subito una microfrattura al costato sinistro, tra la sesta e la settima costola, che compromette la respirazione e gli è stata diagnosticata una prognosi di 25 giorni di convalescenza. Le loro condizioni sono al limite".

Il sindacaro denuncia una situazione alla Casa Circondariale Lorusso e Cotugno "ormai insostenibile". L’istituto di Torino, infatti, è il più complesso d’Italia, con 1432 detenuti a fronte di una capienza di 1023 posti.
"Eppure, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha abbandonato il personale di Polizia penitenziaria, lasciandolo a fronteggiare da solo una situazione sempre più pericolosa e fuori controllo. - prosegue l'Osapp - È ora di finirla con le parole, le promesse vuote e le chiacchiere. Servono azioni concrete, e subito. Non c’è più spazio per i 'forse' e per i 'vedremo'. Basta".Chiediamo con urgenza e determinazione un supporto immediato da parte del Dap, affinché vengano inviati rinforzi, anche utilizzando personale del gruppo operativo mobile".

"Esortiamo tutte le istituzioni, a partire dal ministro Nordio e dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a intervenire subito e in modo deciso per porre fine a questo massacro e a questa macelleria. - conclude il sindacato - È tempo di fare qualcosa di concreto per risolvere le gravissime criticità che affliggono la Casa Circondariale di Torino. La sicurezza e la vita dei poliziotti penitenziari non possono più essere messe in secondo piano".

"Sono mesi che rivendichiamo il nostro ruolo ormai attaccato da più parti e che vacilla sotto i colpi di normative del passato che non ci tutelano, di leggi troppo blande per chi delinque, come la vigilanza dinamica ed il regime aperto nelle carceri. - aggiunge Donato Capece, segretario generale del Sappe - Dimenticando l'infinito lavoro quotidiano che tutte le donne e gli uomini in uniforme compiono con abnegazione ed altissima professionalità ogni giorno. Rivendichiamo tutele e garanzie funzionali, nuovi strumenti che migliorino il nostro servizio, bodycam e Taser su tutti, nuovi protocolli operativi e soprattutto tutele legali”.

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