Eternit Bis: oggi il processo a Novara, Casale chiede giustizia per i 392 morti di amianto
Al banco degli imputati il magnate svizzero Stephan Schmidheiny che dovrà rispondere dell'accusa di omicidio volontario.
Si svolgerà nel corso della giornata di oggi, mercoledì 9 giugno 2021, a Novara il processo Eternit Bis per dare giustizia alle vittime dell'amianto a Casale Monferrato. Al banco degli imputati il magnate svizzero Stephan Schmidheiny che dovrà rispondere dell'accusa di omicidio volontario in relazione alla morte di 392 persone.
Oggi il processo Eternit Bis
Parte oggi, mercoledì 9 giugno 2021, il processo Eternit Bis per dare giustizia alle 392 vittime dell'amianto a Casale Monferrato. Si svolgerà in Corte d'Assise a Novara, in un’aula allestita presso l’ex caserma Perrone, e vedrà al banco degli imputati il magnate svizzero Stephan Schmidheiny che dovrà rispondere all'accusa di omicidio volontario con dolo eventuale. L’inizio del dibattimento era previsto per il 27 novembre 2020, ma l’emergenza sanitaria lo ha fatto slittare fino a oggi. A sostenere l’accusa in aula ci sarà il pm torinese Gianfranco Colace, che già faceva parte del pool di Raffaele Guariniello quando nel 2009 era iniziata l’udienza preliminare del più grande procedimento della storia giudiziaria, con 2889 persone offese e 6300 parti civili.
Il primo maxi-processo e l'annullamento della Cassazione
Il primo maxi processo Eternit si era svolto nel 2012 al Palazzo di giustizia di Torino e si era concluso con la condanna degli imputati, il magnate svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Louis De Cartier (morto nel 2013) a 16 anni di carcere e risarcimenti per 89 milioni di euro. In appello la pena a Schmidheiny era stata alzata a 18 anni.
Nel novembre del 2014, tuttavia, la Corte di Cassazione aveva annullato la sentenza senza rinvio dichiarando la prescrizione. Nel 2016 si era aperto il processo Eternit Bis: il gup Federica Bompieri a Torino aveva suddiviso il procedimento derubricando l'accusa da omicidio doloso a colposo, stabilendo le competenze di Napoli per i morti di Bagnoli, Reggio Emilia per quelli d Rubiera e Vercelli per Casale, mentre il capoluogo piemontese per Cavagnolo. Quattro processi che poi avevano comunque preso non solo strade ma anche accuse diverse: Napoli aveva deciso di contestare l’omicidio volontario con dolo eventuale. Allo stesso modo Vercelli che però ha “passato” il processo a Novara non avendo la corte d’Assise.
La sentenza a Torino
Il 23 maggio 2019, era arrivata la prima sentenza del processo Eternit Bis: a Torino, il magnate Stephan Schmidheiny era stato condannato in primo grado quattro anni di reclusione per l’omicidio colposo di due persone di Cavagnolo morte a causa dell’amianto.
Nel corso della giornata di oggi, in tribunale a Novara, alla presenza dei familiari delle 392 vittime di amianto che hanno perso la vita a Casale Monferrato, l’imputato Stephan Schmidheiny dovrà difendersi dall’accusa di omicidio volontario.