Ex Ilva, Fiom Cgil: "Nessun percorso di transizione senza continuità produttiva e occupazionale"
Il piano prevede la produzione di 8 milioni di tonnellate di acciaio all’anno e la costruzione di tre forni elettrici a Taranto e uno a Genova

Nell'incontro di ieri a Roma con sindacati, ed istituzioni locali, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha presentato piano di decarbonizzazione per l'ex Ilva, oggi Acciaierie d'Italia.
Il piano di decarbonizzazione
Il piano prevede la produzione di 8 milioni di tonnellate di acciaio all’anno e la costruzione di tre forni elettrici presso il sito di Taranto, per una capacità produttiva complessiva di 6 milioni di tonnellate annue, e un forno elettrico presso lo stabilimento di Genova, con una capacità di circa 2 milioni di tonnellate annue. È prevista inoltre la realizzazione fino a quattro impianti di DRI per il preridotto.
"L’incontro di ieri con i Ministri e le istituzioni locali è stato un’occasione importante per ribadire le nostre rivendicazioni, in vista dell’accordo di programma interistituzionale che sarà discusso nella giornata di oggi. - spiega Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil - Dal nostro punto di vista non ci potrà essere nessun percorso di transizione, senza la continuità produttiva e occupazionale. Tutte le parti coinvolte devono assumersi le loro responsabilità. Servono le risorse necessarie per poter rilanciare gli impianti e avviare il processo di decarbonizzazione. Senza le manutenzioni ordinarie e straordinarie non è possibile garantire la salute e la sicurezza. La transizione si fa con le lavoratrici e i lavoratori. Occorre mettere il lavoro al centro della ripartenza dell’ex Ilva".
"La soluzione per noi è negoziare un piano di transizione di un’azienda a capitale pubblico che gestisca la transizione verso la decarbonizzazione, con le lavoratrici e i lavoratori. - aggiunge Scarpa - E’ arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti, non c’è tempo di aspettare un altro bando per fare la decarbonizzazione. Per arrivare alla svolta della vicenda dell’ex Ilva sono necessari interventi straordinari per garantire il lavoro, l’ambiente e la salute. Occorre fare in fretta ma anche pensare al futuro!".