Il "mostro" di Serravalle Scrivia

Fermava le automobiliste con rami di traverso in mezzo al bosco per stuprarle, condannato a 8 anni

L'agricoltore 45enne Claudio Balbi è stato condannato per violenza sessuale aggravata, tentata rapina, sequestro di persona e furto.

Fermava le automobiliste con rami di traverso in mezzo al bosco per stuprarle, condannato a 8 anni
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Come in un film horror, aspettava il passaggio delle auto in un bosco, acquattato fra gli arbusti, dopo aver bloccato la strada mettendo dei rami di traverso; quando arrivava un’automobilista, si trovava inevitabilmente costretta a scendere per spostare l’ostacolo e a quel punto veniva aggredita dal maniaco incappucciato spuntato dalla boscaglia. L'agricoltore Claudio Balbi, 45enne  di Serravalle Scrivia, è stato condannato a 8 anni per i reati di violenza sessuale aggravata, tentata rapina, sequestro di persona e furto.

Condannato a 8 anni il "mostro" di Serravalle Scrivia

Claudio Balbi, agricoltore 45enne, è stato condannato a 8 anni di carcere, in abbreviato, per i reati di violenza sessuale aggravata, tentata rapina, sequestro di persona e furto. Le indagini che avevano incastrato il "mostro" di Serravalle Scrivia erano scattate a seguito della denuncia sporta dalla sua ultima vittima, rapinata e stuprata nella notte tra il 21 e 22 giugno 2020.

Il racconto dei fatti

Per la giovane l’incubo era iniziato alle 23.40. Mentre stava tornando a casa alla guida della sua auto, la ragazza aveva notato sulla strada un grosso ramo che le stava ostruendo il passaggio. Non avendo modo di aggirarlo, si era fermata ed era scesa dalla macchina per spostarlo. All’improvviso dai cespugli a lato della strada si era palesata una figura umana che, con il viso nascosto da un passamontagna scuro ed una roncola in mano, aveva cominciato a correre verso di lei. Terrorizzata e impietrita, si era messa a gridare, ma a quell’ora e in quel luogo nessuno poteva sentirla.

Arrestata la marcia, aveva ordinato alla ragazza di scendere e di sedersi per terra, legandola con delle fascette ai polsi e alle caviglie. Si era impossessato della borsa della giovane, ma dentro non c'erano soldi. Incurante delle suppliche della ragazza che gli chiedeva di lasciarla andare, l'aveva coperta con una giacca di pelle sulla testa, tanto che la vittima, sentendosi soffocare,  con la forza della disperazione era riuscita a spezzare le fascette.

A quel punto, dopo averla minacciato con un coltello alla gola, era iniziato lo stupro. Non soddisfatto, si era impossessato dei suoi indumenti intimi, le aveva ordinato di sedersi in macchina e aveva cominciato a farneticare dicendole, tra l’altro, che quella sera era uscito con l’intenzione di ammazzare una donna. In preda al panico, la giovane aveva cerca di assecondarlo, nella speranza che non le facesse altro male. Dopo una seconda violenza, l'uomo l'aveva ricondotta dove l’aveva sequestrata inizialmente, scappando nel bosco.

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Ci aveva già provato altre volte

Le indagini dei Carabinieri, una volta individuato il potenziale aggressore, erano riuscite a scoprire che il caso della giovane che aveva denunciato lo stupro era solamente l'ultimo tentativo da parte di Claudio Balbi.

La notte del 12 ottobre 2019, nel medesimo punto e con analoga modalità, un automobilista in transito sulla strada che da Stazzano conduce a Cassano Spinola si era visto la strada ostacolata da dei rami nello stesso punto dove poi è avvenuta l’ultima violenza. Nella circostanza, l’automobilista era sceso dal mezzo e, nello spostare i rami, aveva scorto una figura umana allontanarsi e dileguarsi nella vegetazione.

Nella notte tra il 28 e il 29 giugno scorsi, invece, verso l’una, una donna di origini sudamericane, nel percorrere la stessa strada, aveva notato dei rami che ostruivano la strada. Intuendo il pericolo rappresentato dall’ostacolo, aveva fatto retromarcia riuscendo a sfuggire all’insidia. Infatti, nel corso della manovra, pur non riuscendo a scorgere alcuna figura umana, udiva distintamente il rumore di oggetti che colpivano la carrozzeria della sua auto, verosimilmente scagliati da un ignoto aggressore nel tentativo di fermarla.

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